Medico e psicanalista ungherese (Miskolc 1873 - Budapest 1933). Laureatosi a Vienna nel 1894, si unì (1908) a S. Freud del quale fu, sino al 1923, uno dei discepoli più fedeli. Si occupò in origine dei problemi dell'omosessualità prima di elaborare un proprio autonomo punto di vista (bio-analisi) tendente a estendere la teoria psicanalitica in campo biologico e fondato sull'ipotesi secondo la quale l'esistenza intrauterina sarebbe la ripetizione dello sviluppo filogenetico della specie a partire da una supposta origine marina (Thalassa: Versuch einer Genitaltheorie, 1924; trad. it. 1965). Apportò importanti contributi alla psicologia dell'Io, individuando in quattro fasi le tappe evolutive che il bambino deve attraversare nel corso della rinuncia al principio del piacere e dell'adattamento al principio di realtà. Tra le altre opere: Hysterie und Pathoneurosen (1919), Populäre Vorträge zur Psychoanalyse (1922); Bausteine zur Psychoanalyse (1927, 2a ed. 1939; trad. it. 1974).