(o apofisi m.) Voluminosa prominenza dell’osso temporale posta dietro il padiglione auricolare; ha forma conica con la punta in basso e dà inserzione, sulla faccia esterna, ai muscoli sternocleidomastoideo, occipitale e splenio, mentre sulla faccia interna si inserisce, in una profonda incisura (incisura digastrica), il muscolo digastrico. La sua struttura interna è resa spugnosa dalla presenza di numerose piccole cavità piene d’aria (cellule mastoidee) la maggiore delle quali, l’antro della m., comunica, per mezzo di un breve canale, con la cassa del timpano. Sulla superficie esterna della m., all’altezza dell’angolo superiore del condotto uditivo e in corrispondenza con la zona di proiezione dell’antro, si trova una piccola depressione (fossa mastoidea).
Mastoidite Infiammazione della m., che può susseguire a un’otite media purulenta, per propagazione diretta del processo morboso. Si formano, nello spessore della m., cavità necrotiche ripiene di pus e detriti vari, le quali si ampliano progressivamente. La malattia è caratterizzata da febbre, dolore alla regione auricolare, che si accentua alla pressione sulla m., mal di testa, senso di battito all’orecchio, talora secrezione purulenta dal condotto uditivo esterno. La cura consiste nella mastoidectomia, operazione di apertura e svuotamento della m.: incisa verticalmente la cute sovrastante e scollato il periostio, si scalpella l’osso, demolendo le cellule mastoidee e l’antro della m.; residua un’ampia breccia operatoria ricoperta dalla pelle. La mastoidectomia è detta radicale se associata all’apertura e allo svuotamento della cassa timpanica, con asportazione della membrana del timpano e della catena degli ossicini.