Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico di Hongkong (n. Canton 1946). Memore delle tradizioni del musical hollywoodiano e dei film d'arti marziali, il suo cinema si è contraddistinto per il modo coreografico in cui è rappresentata la violenza e, insieme, per una visione del mondo fondata su valori morali forti e immediati. Nel 2010 gli è stato conferito il Leone d'oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia.
Ha cominciato a lavorare nel cinema nel 1969 come assistente alla produzione, supervisore alla sceneggiatura e aiuto regista, prima di esordire dietro la macchina da presa con Tit hon yau ching (The young dragons, 1973). Tra gli anni Settanta e la prima metà degli Ottanta è stato autore di film sulle arti marziali: Shaolin men (Countdown in Kung-fu, 1975), Dinü hua (Princess Chang Ping, 1975) e gangster movies. Nel 1986 ha realizzato Yingxiong bense (A better tomorrow, 1986), malinconico noir in cui sono emersi alcuni elementi tipici del suo cinema: i temi del sacrificio e dell'amicizia, la violenza, la commistione di melodramma e film d'azione, i rimandi espliciti al cinema di S. Peckinpah, J. P. Melville e J. Demy. Ha inoltre diretto Yingxiong bense II (A better tomorrow II, 1987), Diexue shuangxiong (The killer, 1989), Diexue jie tou (Bullet in the head, 1990), Zong sheng si hai (Once a thief, 1990) e Lashou shentan (Hard boiled, 1992). Si è successivamente trasferito negli Stati Uniti, dove ha realizzato Hard target (Senza tregua, 1993), Broken Arrow (Nome in codice: Broken Arrow, 1996), Face/Off (Face/Off. Due facce di un assassino, 1997), Mission: impossible II (2000), Windtalkers (2002), Paycheck (2003). Nel 2005 ha firmato la regia dell'episodio Song Song and Little Cattle nel film All the invisible children, opera collettiva in cui vengono analizzate le condizioni di degrado in cui vivono i minori di sette tra i Paesi non industrializzati. Rientrato in Cina, W. ha successivamente diretto e sceneggiato Chi bi (Red Cliff, 2008), il sequel Chi bi xia: Jue zhan sian xia (Red Cliff II, 2009), kolossal strutturato in due parti che in Occidente è uscito nel 2009 in versione unica e più breve (in Italia col titolo La battaglia dei tre regni), Jianyu (2010), uscito in Italia nel 2012 con il titolo La congiura della pietra nera, e il thriller che ha diretto e sceneggiato Zhuibu (Manhunt, 2017), presentato fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia dello stesso anno.