Fenomeno che si produce allorché le pareti di un corpo cavo soggette a una pressione esterna superiore a quella interna cedono di colpo, generalmente frantumandosi. Dal punto di vista fisico il fenomeno non differisce sostanzialmente da una esplosione, nella quale il fenomeno si produce perché si ha una pressione interna maggiore di quella esterna; in un caso e nell’altro gli effetti devastatori, a parte quelli dovuti alla proiezione di frammenti delle pareti del corpo esploso o imploso, sono dovuti all’onda d’urto che si desta nell’aria.
Il fenomeno dell’i. viene utilizzato per comprimere materiali ad alte densità. In uno dei tipi di bombe a fissione nucleare una sfera cava di plutonio viene fatta implodere dall’esplosione di cariche opportunamente disposte sulla sua superficie esterna in modo da diventare critica (ovvero capace di sostenere una reazione a catena). Nelle armi a fusione l’energia raggiante liberata da un ‘primario’ a fissione viene utilizzata per far implodere un ‘secondario’ contenente materiale fusionabile.
Nella fusione a confinamento inerziale (➔ fusione) intensi impulsi laser o di radiazione termica (a sua volta prodotta da impulsi laser) fanno implodere un ‘bersaglio’ contenente il combustibile, comprimendolo a densità elevatissime. Sono state ottenute così compressioni di materia solida di un fattore pari a circa 600 (record di compressione in laboratorio).
Si hanno fenomeni di i. anche in seguito a cavitazione di un liquido, quando la pressione prima diviene negativa e, in seguito, la cavità prodotta implode, come nel caso in cui sia presente in un liquido un campo acustico di elevata intensità.
In astrofisica, l’i. (collasso) di stelle di grande massa conduce alla formazione di supernove, stelle di neutroni e buchi neri.
In fonetica, rumore caratteristico di consonante occlusiva articolata in fine di sillaba (t nell’ingl. sport) e rumore caratteristico di consonante occlusiva che al momento dell’apertura dell’occlusione comporti, invece di un’uscita, un brusco ingresso d’aria.
Processo di demolizione di grandi edifici, ottenuto facendo esplodere cariche opportunamente disposte, che causano la caduta quasi verticale delle strutture, senza sostanziale dispersione di materiale nello spazio circostante.