Scrittrice giapponese (Tokyo 1872 - ivi 1896). Tra le migliori esponenti della nuova letteratura femminile, sviluppatasi a fine secolo dopo l'apertura del paese all'Occidente, è autrice di racconti che pur ricollegandosi alla corrente romantica del momento ne interpretano in modo del tutto originale temi e linguaggi. Liriche e intense, le sue opere presentano altresì un'immagine fedele della società del suo tempo e dei quartieri popolari della città dove ancora non sembravano avvertirsi i fermenti che stavano rinnovando il Giappone. Inoltre, l'uso della lingua classica accanto a forme colloquiali e la tendenza a rielaborare lo stile ellittico di Ihara Saikaku danno ai suoi racconti una fisionomia del tutto particolare e inimitabile. Fra le sue opere: Take kurabe ("Gara di altezze", 1895); Nigorie ("La palude", 1895); Jusah'ya ("La tredicesima notte", 1895).