Movimento giuridico-culturale sviluppatosi in Germania tra Otto e Novecento, denominato anche movimento del diritto libero (Freirechtsbewegung), nel quale si possono ricomprendere teorie diverse, quali la giurisprudenza sociologica e la giurisprudenza degli interessi (➔ giurisprudenza). Tra i suoi maggiori esponenti vanno ricordati E. Ehrlich, F. Gény e H. Kantorowicz. Secondo tali autori, in ogni ordinamento esistono, accanto alle leggi, anche norme extralegali, che l’interprete ha il dovere di ricercare liberamente e far emergere dalla realtà sociale, per colmare le lacune del diritto statale. Il diritto libero, pertanto, si origina spontaneamente dall’attività dei consociati e dalle decisioni dei giudici, collocandosi accanto al diritto dello Stato, con l’effetto di rinnegare alcuni dogmi legalistici ottocenteschi: lo statualismo giuridico, la completezza dell’ordinamento e il principio della supremazia della legge sulle altre fonti del diritto.