Erba annua (Helianthus annuus; v. fig.) delle Asteracee; ha fusti robusti, semplici o ramificati, alti fino a 3 m e oltre, foglie grandi, cuoriformi, ruvide, capolini di 1-3 dm di diametro con i fiori gialli, acheni ricchi di olio, lunghi 7-17 mm. I peduncoli dell’infiorescenza prima e nei primordi dell’antesi dispongono le calatidi verso la maggiore illuminazione, cioè verso sud.
Il g., originario del Perù, fu introdotto alla fine del 15° sec. in Europa ed è coltivato in tutte le regioni tropicali e temperate; gli acheni hanno un elevato contenuto proteico (circa il 40%); si usano nell’alimentazione del pollame e in varie zone sono mangiati anche dall’uomo. Olio di g. Per l’estrazione dell’olio, il ciclo di lavorazione prevede: pulitura, decorticazione (a volte omessa), macinazione dei semi, riscaldamento-condizionamento. La farina così ottenuta può essere trattata direttamente con solventi oppure sottoposta prima a pressione, destinando all’estrazione con solventi, previa laminazione, i pannelli residui. L’olio di g. è utilizzato soprattutto come olio alimentare: per tale uso, qualunque sia stata la tecnica di estrazione, deve, per legge, essere sottoposto a rettifica e quindi addizionato del 5% di olio di sesamo (così come per tutti gli oli di semi). Il suo contenuto in acido è rappresentato intorno al’8-15% da acidi saturi (palmitico e stearico), per il 19-37% da acidi monoinsaturi (quasi esclusivamente oleico) e per il 50-70% da acidi polinsaturi (quasi esclusivamente linoleico). Trova impiego anche nell’industria dei saponi e delle vernici.
Moneta d’argento del valore di 160 soldi o 8 lire mantovane, coniata a Mantova durante gli assedi del 1629-30 per ordine di Carlo I Gonzaga-Nevers e ritirata nel 1631. Fu così chiamata (o anche tallero fiore) perché, al rovescio porta un g., simbolo dei Gonzaga.