(gr. ̓Ιαπετός)
Uno dei Titani, figlio di Urano e di Gea, sposo dell’oceanina Climene e padre di Atlante, Menezio, Prometeo, Epimeteo. Con gli altri Titani fu fatto precipitare da Zeus nel Tartaro.
Satellite di Saturno (il 3° in ordine di grandezza) scoperto da G.D. Cassini nel 1671. Ha un diametro di 1435 km e una massa di ∼2∙1021 kg. Il semiasse maggiore dell’orbita misura 3.561.000 km, il periodo di rivoluzione 79,3 giorni. Il basso valore della densità (∼1,2 g/cm3) fa pensare che G. sia costituito in gran parte di ghiaccio e, forse, di metano e ammoniaca. Cassini, già all’epoca della scoperta, notò che la luminosità di G. variava periodicamente nel corso del suo moto di rivoluzione intorno a Saturno e intuì la spiegazione di tale fenomeno: G. ha un emisfero assai più brillante dell’altro, poiché ruota intorno a Saturno rivolgendogli sempre la stessa faccia, dalla Terra si osservano alternativamente l’emisfero luminoso e quello oscuro. Il gran numero di crateri rivela che la presenza di una crosta di ghiaccio molto antica.