Città del Giappone (283.742 ab., stima 2021) situata nella parte nord-orientale dell’isola di Honshu, vicino a Sendai. L’11 marzo 2011, a seguito di un violento terremoto con epicentro sottomarino, l’area è stata colpita da uno tsunami che ha gravemente danneggiato tre reattori della vicina centrale nucleare (→ nucleare) di F. Daiichi, causando un disastro ecologico di proporzioni enormi, paragonabili a quelle di Černobyl′ del 1986). Dal 2011 perdite di acqua radioattiva dai serbatoi della centrale hanno continuato a verificarsi con allarmante frequenza, tanto da indurre nell'ottobre 2013 il presidente Abe a chiedere assistenza ai Paesi stranieri. Il gravissimo incidente ha spinto i governi di molti paesi industrializzati a rivedere le loro politiche energetiche e a ridurre o abolire il ricorso alle centrali nucleari per la produzione di energia. A quasi dieci anni di distanza dal disastro ecologico, il rapporto di Greenpeace Fukushima 2011-2020 ha rilevato che l′85% dell’Area speciale di decontaminazione risulta ancora contaminata da cesio radioattivo, mentre i livelli di radiazione rimangono al di sopra dei limiti di sicurezza nelle città di Iitate e Namie, nella prefettura di Fukushima. Al fine di permettere lo smantellamento dell'impianto e di prevenire accidentali fuoriuscite di materiale radioattivo, nell'agosto 2023 è iniziato - sulla base di un progetto che ha suscitato ampie critiche e la cui durata è prevista in decenni - lo sversamento nell'Oceano Pacifico delle acque reflue, sottoposte a trattamento, dell'impianto nucleare.