Chimico italiano (Calvello 1850 - Napoli 1893). Allievo di S. Cannizzaro, assistente all'Università di Roma (1876), ordinario di Chimica docimastica presso la Scuola di Applicazione per gl'Ingegneri di Napoli (dal 1883), di cui fu anche direttore (1890), socio corrispondente dell’Accademia dei Lincei (1888), è noto per aver sperimentato nuovi metodi di preparazione del biossido di molibdeno. I suoi studi si sono concentrati nella caratterizzazione chimica di minerali e sull’elaborazione di nuove metodiche di chimica analitica per l'analisi delle acque potabili, settore in cui ha acquisito competenza tale da ricevere l'incarico di analizzare le acque delle città di Roma, Padova e delle terme di Telese. Agli inizi degli anni '80 ha allargato il suo campo di ricerca alla chimica dei materiali, occupandosi in particolare di un elemento chimico fino a quel momento poco studiato dalla comunità scientifica, il molibdeno: segnatamente, ha studiato la reattività chimica di sali inorganici e sintetizzato nuovi composti del molibdeno, quali i fluorurati. La sua promettente attività di ricerca si è interrotta con la morte improvvisa, avvenuta in un laboratorio dell'università di Napoli. M. ha avviato un filone di ricerca che sarebbe proseguito nel corso dell’Ottocento e di gran parte del Novecento: dai fluorossimolibdati sintetizzati dal Nobel L.C. Pauling nel 1924, agli ossifluoro derivati di metalli di transizione che tra il 1986 e il 1993 hanno ricevuto grande attenzione dal mondo della ricerca per le proprietà magnetiche e la luminescenza. M. è stato autore di numerose pubblicazioni, tra cui articoli editi sul Bulletin de la Societé Chimique de Paris, Zeitschrift für Analytische Chemi e Zietschrift für Anorganische Chem.