Clorurazione di composti organici per via fotochimica. Ha il vantaggio di effettuarsi a temperatura piuttosto bassa, ciò che porta a una limitata formazione di prodotti secondari e ad assenza di prodotti di pirolisi.
Industrialmente si utilizza la reazione di f. per preparare il tricloroetano partendo dal dicloroetano, per ottenere tetracloruro di carbonio tramite clorurazione del metano (la clorurazione termica del metano porta a una miscela dei vari clorometani, di composti insaturi, di prodotti di pirolisi), per produrre il γ-esano (la maggiore applicazione industriale della f.), per preparare la cicloesanonossima (intermedio nella preparazione del nailon ottenuto dal caprolattame). Numerosi altri esempi di f. industriale si hanno nel campo dei prodotti farmaceutici, di erbicidi.
I reattori impiegati per la f. sono spesso costituiti da recipienti, per lo più internamente vetrificati, muniti di agitatore per omogeneizzare i reagenti e di una o più lampade costituenti la sorgente di radiazioni ultraviolette; queste possono essere disposte sotto il coperchio o immerse nel reattore.