Apparecchio usato per l’analisi volumetrica dei gas. Introdotto da J. Priestley (1772) e modificato da F. Fontana (1774), si basò all’inizio sulla proprietà del protossido di azoto di sottrarre ossigeno all’aria con produzione di ossidi superiori dell’azoto idrosolubili. Ricevette il nome (1775) da M. Landriani, che, migliorando l’apparecchio di Priestley, volle sottolinearne il possibile impiego come misuratore della bontà o salubrità dell’aria (cioè della percentuale di ossigeno in essa contenuto). A. Volta trasformò radicalmente l’apparecchio, così da farne lo strumento che avrebbe poi consentito di sviluppare su basi quantitative l’analisi volumetrica dei gas. L’e. di Volta (1777) consiste in un tubo graduato di forma svariata, chiuso all’estremo superiore da un tappo, all’interno del quale penetrano due elettrodi metallici e con l’estremo inferiore aperto che pesca in un recipiente pieno di acqua: se si riempie l’e. con una miscela di idrogeno e aria e si fa scoccare la scintilla tra gli elettrodi, si ha modo di stabilire la quantità di ossigeno presente dall’innalzamento del livello dell’acqua nel tubo graduato.