Malattia prodotta da Plasmodiophora brassicae, che si manifesta sulle radici di Brassicacee coltivate (cavolo, rapa) e spontanee con tumori isolati o aggregati, determinati dall’ipertrofia delle cellule del cilindro corticale; nei casi più gravi si nota un aggregato di tubercoli fusiformi lunghi parecchi centimetri. Il parassita invade l’ospite attraverso un pelo radicale; il ciclo di sviluppo è molto complesso.
Si chiama e., o e. strozzata, la ginocchiatura del culmo osservabile nelle Poacee.
Fuoriuscita di un organo dalla cavità naturale in cui è contenuto, attraverso un canale o orifizio preformato o neoformato. Le e. si distinguono in rapporto alla sede (e. addominali, mediastiniche ecc.), all’organo erniato (e. cerebrale, vescicale, intestinale ecc.), alle complicazioni presentate (e. strozzata, intasata, infiammata ecc.). Comunemente s’intende per e., senza altra specificazione, un’e. addominale.
E. congenita L’e. favorita da condizioni anatomiche congenite (orifizi, condotti beanti).
E. acquisite Le e. imputabili a uno sforzo brusco e intenso (e. da sforzo).
E. embrionale Varietà di e. ombelicale congenita, condizionata dall’arresto del normale processo di chiusura della parete addominale. Solitamente è incompatibile con la vita.
Le e. addominali colpiscono soprattutto gli uomini nell’età avanzata e possono interessare tutti i visceri contenuti nell’addome, eccettuato il pancreas. In genere, gli elementi anatomici costitutivi di un’e. sono: il canale, i cui tratti terminali prendono il nome di anelli erniari; gli involucri, cioè i piani anatomici propri della regione sede dell’e.; il sacco, costituito dal peritoneo parietale, mancante nelle e. embrionali o in quelle di visceri extra-peritoneali (e. della vescica); il viscere erniato, per lo più un’ansa del tenue, o un tratto di colon o di epiploon. La sintomatologia è riassunta dalla tumefazione e dal dolore locale. Le e. addominali si distinguono in interne (e. del diaframma, dello iato di Winslow, e. paraduodenali, paradigiunali ecc.) ed esterne. Le e. interne si producono nell’interno dell’addome per l’impegno di un viscere (di solito un’ansa intestinale) in un orifizio, costituito da smagliature del diaframma o di un meso. Le e. esterne si producono attraverso le pareti dell’addome e costituiscono le e. addominali propriamente dette.
Varietà particolari sono: l’ e. crurale, che si produce attraverso l’anello crurale, più frequente nella donna; l’ e. inguinale, attraverso il canale inguinale, percorso in parte o in tutta la sua lunghezza; insorge per lo più negli uomini, come e. da sforzo o da debolezza; l’ e. ischiatica, dovuta all’impegno di una o più anse intestinali nel grande o nel piccolo foro ischiatico ecc. Le e. addominali, complicandosi, possono andare incontro: a) a strozzamento, con compromissione della vitalità dei tessuti del viscere erniato; b) a intasamento, per accumulo di materiale intestinale nell’ansa erniata; c) a peritonite erniaria, per flogosi del peritoneo che riveste l’ernia. La cura elettiva è quella chirurgica (intervento di E. Bassini ecc.) che deve puntare alla riduzione dell’organo e alla chiusura dell’orifizio erniario (reti di polipropilene). Il cinto di contenzione ha indicazioni particolari. L’apertura della cavità peritoneale nel corso di un intervento per e. inguinale ( ernio-laparatomia) viene eseguita per sezionare aderenze che dal sacco erniario si approfondano nell’addome o per asportare l’appendice nella stessa seduta e attraverso la stessa incisione cutanea.
L’ e. del disco intervertebrale consiste nello sgusciamento del nucleo del disco, anteriormente, fra i corpi vertebrali, o posteriormente, verso il canale midollare. L’e. è causa di diminuita mobilità della colonna e dei fenomeni irritativi e deficitari (algie, anestesie ecc.) causati dalla compressione delle radici nervose.