Leader separatista ceceno (Jalchory, Pervomai Skoe, 1944 - Gekhi-Chu, Groznyj, 1996). È stato (1991-96) presidente della Repubblica cecena indipendente, instaurando un regime autoritario.
Trascorsi i primi tredici anni anni in Kazakistan, in seguito alla deportazione della famiglia, coinvolta nei grandi trasferimenti di popolazione voluti da Stalin per favorire il processo di russificazione delle regioni caucasiche, nel 1957 fece ritorno in patria. Completati gli studi, intraprese la carriera militare nell'aviazione sovietica, arrivando a ricoprire il grado di generale comandante della base di Tartu, in Estonia (1987). Nel 1990, in pieno processo di dissoluzione dell'URSS, abbandonò i gradi e rientrò in Cecenia e si pose alla guida del movimento separatista, fino ad assumere la presidenza della neocostituita Repubblica cecena indipendente (1991), la cui proclamazione provocò un aspro contrasto con Mosca, che rispose imponendo il blocco economico della regione e offrendo sostegno ai gruppi armati di opposizione. Malgrado alcuni tentativi insurrezionali e il peggioramento delle condizioni economiche, D. riuscì a mantenere il potere, instaurando un regime rigidamente autoritario. Tra il dicembre 1994 e il gennaio 1995 l'esercito russo intervenne militarmente in Cecenia, fino a occupare la capitale Groznyj, colpita da violenti bombardamenti. Durante l'assedio della città, D. venne intercettato e ucciso. Nonostante il massiccio dispiegamento di forze, il governo russo non riuscì a debellare la resistenza dei separatisti, che riconquistarono la capitale nell'agosto 1996.