Statista e scrittore britannico (Londra 1804 - ivi 1881). Come deputato sostenne il programma del cd. conservatorismo rinnovato, antiliberista e aperto a moderate riforme sociali, che espose anche nella sua attività letteraria. Come primo ministro (1868, 1874-1880) varò importanti provvedimenti per la tutela del lavoro e accentuò la politica coloniale britannica.
Di famiglia ebraica, trapiantatasi da Ferrara in Inghilterra nel 1748 (suo padre Isacco D'Israeli, buon letterato, si era convertito al protestantesimo nel 1817), fu pubblicista brillante, calcolatamente bizzarro, riuscendo giovanissimo, nonostante i pregiudizî antisemitici, a imporsi al gran mondo londinese, del quale descrisse i costumi nel romanzo Vivian Grey (1826). Dopo una serie di viaggi e una breve esperienza politica in campo radicale, militò fra i conservatori e venne eletto deputato (1837) ma, deluso per non essere stato incluso nel gabinetto Peel (1841), divenne l'assertore del programma del conservatorismo rinnovato, che ispirava il gruppo della "Giovane Inghilterra" caratterizzato da una spiccata tendenza antiliberista e da una nostalgica idealizzazione del modello sociale della vecchia Inghilterra rurale. Veicolo di queste idee furono i suoi romanzi Coningsby, or the younger generation (1844) e Sybil or the two nations (1845). Nel 1845 iniziò una campagna contraria al Peel e al suo liberismo con l'appoggio dei proprietarî terrieri danneggiati dall'abolizione del dazio sul grano e contribuì alla sua caduta (1846). Il partito conservatore, passato di conseguenza all'opposizione, fu da lui riorganizzato su nuove basi; divenutone nel 1848 il leader ai Comuni, s'impose con la sua tattica spregiudicata, riuscendo ad essere nominato cancelliere dello Scacchiere nel primo (1852) e nel secondo (1858-59) gabinetto Derby. Ancora all'opposizione dal 1859 al 1867 nel periodo della grande popolarità dei liberali, quando i conservatori ritornarono al potere col terzo ministero Derby (1867), poté affermarsi definitivamente conducendo in porto la riforma elettorale che, estendendo il diritto di voto a tutti i contribuenti, allargava il corpo elettorale. Primo ministro nel 1868, dovette ritirarsi, dopo pochi mesi, essendo state le elezioni sfavorevoli ai conservatori. Dopo un quinquennio di attività letteraria, tornò al potere, quale primo ministro, nel 1874 e subito s'impegnò, in polemica con l'atteggiamento dei liberali volto prevalentemente ai problemi di politica interna, per rafforzare il prestigio dell'Inghilterra all'estero. Nel 1875 acquistò dal chedivè d'Egitto metà delle azioni (177.000) del canale di Suez, per tutelare le comunicazioni con l'India e l'Oriente. L'anno seguente fece conferire alla regina Vittoria il titolo d'imperatrice delle Indie. Avversario dell'egemonia russa nel Levante, appoggiò in funzione antirussa la Turchia, con un atteggiamento che al tempo della rivolta della Bulgaria nel 1876 fu violentemente criticato da Gladstone e da un'ala del partito conservatore. Scoppiata la guerra russo-turca, impedì allo zar Alessandro II l'occupazione di Costantinopoli, facendo avanzare la flotta inglese nei Dardanelli (1878). Alla conferenza di Berlino (1878), in cui fu abilissimo negoziatore, costrinse Alessandro II ad accettare la revisione dei patti con la Turchia, persuadendo il sultano a cedere Cipro in affitto all'Inghilterra, come contropartita alla cessione di Kars e Ardahan alla Russia. Nel 1876 la regina Vittoria lo nominò conte di Beaconsfield, e D. passò alla Camera dei lord. Nel 1880 le elezioni, anche per la difficile situazione alla frontiera tra l'India e l'Afghānistān e per i moti nell'Africa del Sud, furono contrarie al partito conservatore, che ormai s'identificava con la politica imperialista del governo. D. sopravvisse pochi mesi alla sconfitta.