Comune della prov. di Reggio nell’Emilia (77,8 km2 con 23.735 ab. nel 2008).
Borgo fortificato nell’11° sec., sul finire del 12° entrò nei domini dei signori da Correggio cui rimase fino al 1634 (contea dal 1452, principato dal 1616); passato al ducato di Modena, ne seguì le sorti fino all’Unità. In età rinascimentale la sua corte, centro di vita culturale e politica, ospitò i maggiori artisti e letterati del tempo (Ariosto, Bembo, B. Tasso) fregiandosi anche di esponenti locali di spicco come V. Gambara, poetessa e signora di C., il compositore C. Merulo, il pittore A. Allegri detto il Correggio.
I da Correggio discendevano forse da Frogerio (m. 1029 ca.). Acquistarono potenza nel 13° sec. con Gherardo, podestà di Modena (1236), Parma (1238, 1247), Reggio (1240) e Genova (1250); capo dei guelfi di Parma, nel 1247 cacciò i ghibellini e difese la città contro Federico II. Il figlio Guido (n. 1225 ca. - m. 1299) fu podestà di Genova, Bologna, Modena, Piacenza e capitano del popolo a Firenze e a Modena; capitano in Parma (1285), ostacolò con successo i piani degli Estensi che volevano instaurarvi la signoria. La signoria della città fu conquistata nel 1303 dal figlio Gilberto (Parma 1275 ca. - Castelnovo di Sotto 1321) che la conservò fino al 1316 (nonostante l’antagonismo della famiglia dei Rossi), quando, nel tentativo di affermarsi a Cremona contro i Cavalcabò, perse anche Parma. Il dominio su Parma fu ripreso da Azzo (n. 1303 ca. - Milano 1364) che nel 1341 la tolse a Mastino della Scala per rivenderla segretamente a Obizzo d’Este (1344); fu protettore di letterati e Petrarca gli dedicò il De remediis utriusque fortunae (1354-1366). Più duratura fu la signoria su Guastalla e C., mantenuta fino al 1634, quando Siro ne fu spodestato dall’Impero a favore degli Estensi, in seguito a gravi alterazioni monetarie commesse dalla sua zecca. La famiglia si estinse nel 1711.