Metodica strumentale per esaminare l’attività del cuore attraverso la registrazione grafica delle sue manifestazioni di ordine meccanico (pulsazioni, cambiamenti di forma e volume). Era ottenuta con il cardiografo, apparecchio ideato da E.-J. Marey e formato da una capsula, chiusa da una membrana elastica che, applicata sulla parete toracica in prossimità della punta del cuore, ne trasmetteva gli impulsi meccanici a un apparato registratore munito di amplificatori. Dopo l’introduzione della elettrocardiografia e della fonocardiografia (che registrano le manifestazioni, rispettivamente elettriche e acustiche, legate all’attività cardiaca), la c. ha perso gran parte della sua importanza.
Il cardiosfigmografo risultava dalla combinazione del cardiografo con lo sfigmografo, per registrare contemporaneamente le contrazioni del cuore e le pulsazioni di un’arteria (abitualmente la radiale).