Spencer, Bud. – Nome d’arte dell’attore e sportivo Carlo Pedersoli (Napoli 1929 - Roma 2016). Ha ottenuto i suoi primi successi in campo sportivo: atleta versatile, capace di spaziare dal nuoto alla pallanuoto, il suo nome è legato alla caduta della barriera del minuto in Italia sui 100 m stile libero (Salsomaggiore 1950); nello stesso anno ha riportato il miglior risultato internazionale della carriera arrivando quinto nella finale dei 100 m stile libero ai Campionati Europei di Vienna. Conclusa la carriera agonistica e divenuto produttore di documentari per la Rai, dagli anni Sessanta ha ottenuto enorme successo nel cinema con lo pseudonimo di Bud Spencer - nome scelto in omaggio a S. Tracy - interpretando insieme a T. Hill una fortunata serie di pellicole spaghetti western iniziata nel 1967 con Dio perdona... io no! per la regia di G. Colizzi e culminata con Lo chiamavano Trinità (1970) e ...continuavano a chiamarlo Trinità (1971), film cult del genere diretti da E.B. Clucher, fino a Botte di Natale (1994), ultima pellicola della serie, diretta da Hill. Artista generoso e autentico, protagonista anche della tetralogia Piedone lo sbirro ideata da lui stesso e diretta da Steno, S. è stato intenso e versatile interprete anche di ruoli complessi quali quelli nei film Quattro mosche di velluto grigio (1971) di D. Argento, Torino nera (1972) di C. Lizzani e Cantando dietro i paraventi (2003) di E. Olmi. Apparso in anni più recenti in numerose serie televisive, la sua ultima interpretazione è stata quella nella fiction I delitti del cuoco (2010). Nel 2019 Napoli ha celebrato l'attore con una mostra multimediale, mentre è del 2020 l'intensa biografia Bud. Un gigante per papà, scritta dalla figlia C. Pedersoli.