Comune della prov. di Cuneo (59,6 km2 con 28.941 ab. nel 2007, detti Braidensi), situato a 290 m s.l.m. al margine sud-occidentale delle colline del Monferrato, presso la riva sinistra del fiume Tanaro. Attività economiche sono l’orticoltura e la concia di pellami; notevole sviluppo hanno assunto le industrie meccaniche ed elettromeccaniche, chimiche, alimentari, tessili e dell’abbigliamento.
Sorse nell’Alto Medioevo ed ebbe propri signori feudali, che dal luogo (denominato Brayda) erano chiamati de Brayda. Costituita a Comune verso la fine del 12° sec., passò poi nei domini di Asti, con la quale fu sottoposta successivamente agli Angioini, ai Visconti, agli Orléans. Nelle guerre di predominio tra Francia e Spagna della prima metà del 16° sec. appartenne alternativamente all’una e all’altra, finché nel 1552 Emanuele Filiberto l’espugnò e ne distrusse le fortificazioni; per il trattato di Cateau Cambrésis (1559) passò definitivamente ai duchi di Savoia.