topi, arvicole e ghiri
I molti, moltissimi abitanti di Topolinia
I Muroidei sono Roditori che hanno conquistato tutti gli ambienti della Terra, dalla tundra artica ai deserti, dalle steppe alle foreste tropicali. Formano spesso popolazioni numerosissime e costituiscono, insieme agli Insetti, la base delle catene alimentari negli ecosistemi. Anche i Gliroidei sono Roditori, e sono noti per i lunghi sonni con cui superano le stagioni meno favorevoli
La superfamiglia dei Muroidei (topi, ratti, gerbilli, arvicole e criceti) comprende circa 1.520 specie: un mondo incredibile di biodiversità che si riscontra in tutti i continenti (eccetto l’Antartide) e su molte isole oceaniche. Si tratta di un gruppo sistematico assai eterogeneo e difficilissimo da studiare, per due motivi. Innanzitutto, i topi comunicano tra loro e si riconoscono attraverso l’olfatto e gli ultrasuoni: pertanto, anche le differenze tra le specie sono prevalentemente olfattive e acustiche, e non possono essere percepite dagli umani. Inoltre, presentano frequenti fenomeni di convergenza evolutiva per cui specie non direttamente imparentate tra loro possono somigliarsi notevolmente in quanto svolgono ruoli simili nell’ambiente (nicchia ecologica, competizione). All’interno dei Muroidei sono state proposte diverse classificazioni in base alle diverse opinioni degli specialisti. Secondo l’ordinamento sistematico più recente e accreditato, vengono distinti 310 generi ripartiti in 6 famiglie. Molte persone considerano topi anche i ghiri, i moscardini e i quercini, che invece appartengono a una superfamiglia differente, quella dei Gliroidei. Questi sono più primitivi in quanto possiedono ancora i premolari, denti che i Muroidei hanno perso per dare più spazio ai molari e rendere più efficiente la masticazione di foglie e radici.
Ciò che per una persona normale è soltanto un topo, per uno zoologo è spesso un vero rompicapo di sistematica. Solo pochissimi specialisti sono in grado di identificare le numerose specie di Muroidei diffuse nel mondo. I veri topi appartengono alla famiglia Muridi e al genere Mus con diverse specie (per esempio, Mus domesticus, Mus spretus) che mostrano una forte inclinazione a vivere nelle abitazioni umane, soprattutto in cucine, dispense e granai. A questi è ispirato il personaggio Topolino (Mickey Mouse), l’astuto e intelligente personaggio di Walt Disney. Vengono invece chiamati topi selvatici gli appartenenti al genere Apodemus che si trovano in ambienti boschivi e di macchia.
Sempre Muridi sono anche i ratti (genere Rattus), che presentano dimensioni maggiori e sono diventati infestanti nei centri abitati. Il ratto delle chiaviche (Rattus norvegicus) vive nelle fogne e nelle zone portuali, mentre il ratto nero (Rattus rattus) si trova nelle soffitte o sugli alberi.
Nelle steppe e nei deserti dell’Asia e dell’Africa settentrionale vivono i graziosi gerbilli (Gerbillus e Meriones) che possiedono la coda rivestita di corti peli e le zampe posteriori molto sviluppate con cui saltellano. Invece, la famiglia Cricetidi comprende i criceti (Mesocricetus), originari di ambienti aridi e steppici, le arvicole (Arvicola), diffuse prevalentemente in ambienti umidi e freschi, e i lemming (Lemnus), tipici abitanti della tundra artica.
Alla famiglia Gliridi appartengono poche specie, caratterizzate dalla capacità di entrare in letargo durante la stagione sfavorevole, quando cioè le risorse alimentari sono scarse. Nelle regioni fredde vanno in letargo invernale mentre, nei paesi più caldi e aridi, entrano in estivazione. In entrambi i casi, sospendono le attività e dormono consumando la minima energia possibile. Sono notturni e dormono nelle cavità degli alberi o dentro nidi di foglie. Durante il sonno diurno, la folta coda viene tenuta sugli occhi, probabilmente per oscurarli, visto che la luce penetra facilmente nei loro rifugi vegetali. Si nutrono di ghiande, noci, nocciole, bacche di vario tipo, fiori e afidi. Chi non ricorda il ghiro addormentato in una teiera, nel romanzo Alice nel paese delle meraviglie?