Idroplano, cioè battello ad ali portanti che sfruttano la portanza fornita dall’acqua in cui sono immerse. Ogni ala forma, insieme ai suoi sostegni e alle sue sospensioni, un telaio chiuso unito elasticamente allo scafo, in modo da ammortizzare gli urti dovuti al moto ondoso. Si è generalizzato l’impiego di due tipi di a.: ad ali semimmerse (o ad ali secanti, o anche a V) e ad ali immerse (v. fig.). Quando la velocità aumenta, la portanza delle ali va crescendo con il quadrato della velocità: allorché questa ha raggiunto un valore sufficientemente elevato, lo scafo si solleva dall’acqua, nella quale restano invece immerse le ali sostentatrici e l’elica. L’a., non dovendo vincere la resistenza idrodinamica dello scafo ma solo quella delle ali immerse e quella aerodinamica dello scafo sollevato sull’acqua, può raggiungere velocità notevoli; a scafo immerso, non si superano i 25-30 km/h, ma quando lo scafo si solleva si raggiungono mediamente i 60-70 km/h; alcuni a. hanno toccato i 150 km/h. Gli a. sono adatti alla navigazione veloce su laghi e su brevi percorsi marini. Oltre agli a. per uso civile, capaci di trasportare qualche centinaio di passeggeri, sono stati costruiti a. per usi militari.