Piccolo albero (Prunus armeniaca) della famiglia Rosacee Prunoidee, alto 6-7 m, con foglie ovate o rotondeggianti, dentate, coriacee, fiori precoci, solitari o appaiati, con petali obovati, bianchi o rosei, drupa globosa od oblunga, vellutata, giallo-aranciata, rossigna o biancastra, a nocciolo globoso schiacciato, con due prominenze longitudinali. Il frutto è molto pregiato per il sapore e il profumo. Il seme è dolce o amaro; l’olio, che vi è contenuto nella proporzione di 40-50%, ha proprietà simili a quello di mandorle; viene usato come commestibile e anche in profumeria, saponeria ecc.
L’a. è originario della Cina settentrionale e viene coltivato nei paesi temperati e tropicali montani. Nel Mediterraneo è stato introdotto all’inizio dell’era cristiana. È sensibile ai freddi e preferisce terreni sciolti, non umidi, ricchi di calce. Si moltiplica per seme e per innesto; quest’ultimo si fa anche sul pesco, susino e mandorlo. Alcune varietà si coltivano per ornamento.