Nome con il quale si indica comunemente il trinitrofenolo, di formula C6H2(OH)(NO2)3, acido forte, che si ottiene per solfonazione e successiva nitrazione del fenolo. Si presenta sotto forma di cristalli gialli, amari, velenosi che, se in piccola quantità, bruciano all’aria senza esplodere, ma che per forte riscaldamento, urto o in recipienti chiusi esplodono con effetti frantumanti paragonabili a quelli della dinamite. Si usa come esplosivo in pirotecnica, come intermedio nella preparazione di coloranti organici artificiali, come reattivo degli alcaloidi e per la preparazione dei suoi sali (picrati). Possedendo azione antisettica, analgesica e cheratoplastica (eccita cioè la cicatrizzazione delle lesioni di continuo superficiali) quando sia applicato localmente in opportuna soluzione satura, è usato in medicina nel trattamento delle ustioni e come collirio in alcune affezioni oculari.