parte
s. f. [lat. pars partis]. – 1. a. Ciascuno degli elementi in cui un intero è diviso o può essere diviso, sia che essi siano materialmente staccati l’uno dall’altro, sia che possano essere soltanto [...] . Tasso), devono essere questi i suoi compiti, i suoi obblighi. Comune spec. in alcune frasi di uso fam.: non mi piace fare p. per p., e sim. Da una p., da un lato, in un certo senso, per certi riguardi: da una p. è vero; da una p. hai ragione anche ...
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classe
s. f. [dal lat. classis, di origine incerta]. – 1. Ciascuna delle cinque categorie in cui fu divisa, in base al patrimonio fondiario, la cittadinanza di Roma, nell’ordinamento timocratico introdottovi, [...] e che mostrino un sentimento di comunanza e di solidarietà e condividano una comune concezione della società: concetto che . Anche negli ospedali: la c. dei paganti. 10. a. Dal senso generico di categoria hanno origine le locuz.: di classe, di gran c ...
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ordine
órdine s. m. [lat. ōrdo ōrdĭnis]. – 1. a. Disposizione regolare di più cose collocate, le une rispetto alle altre, secondo un criterio organico e ragionato, rispondente a fini di praticità, di [...] è stato fatto e preparato tutto ciò che è necessario alla partenza. c. Con senso più ampio, sistema organico di leggi che reggono l’universo: l’o. della fabbrica, che affiancò poi l’opera del Partito comunista italiano). Al plur., nell’uso ant. o ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole [...] ; registrazione delle p. in ordine alfabetico. Rispetto all’uso (in senso temporale, spaziale, ambientale, ecc.): p. arcaica, antiquata, rara, non comune, regionale, dialettale, popolare, volgare, triviale, scurrile; p. dotte, letterarie, tecniche ...
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verme
vèrme (ant. e region. vèrmo; ant. o pop. vèrmine) s. m. [lat. vĕrmis]. – 1. a. Nome di varî animali invertebrati caratterizzati da forma allungata, consistenza molle, assenza di zampe; da un punto [...] putrefà; il formaggio, la carne ha fatto i vermi; v. del formaggio, nome con cui sono comunemente indicate le larve della mosca del formaggio (v. mosca, n. 2 f); in senso fig.: Non v’accorgete voi che noi siam vermi Nati a formar l’angelica farfalla ...
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fortuna
s. f. [lat. fortūna, der. di fors fortis «caso, sorte»]. – 1. Propriam., nome di un’antica divinità romana, personificazione della forza che guida e avvicenda i destini degli uomini, ai quali [...] di f., bene inaspettato, grosso guadagno, grossa vincita, e sim. Molto comune la locuz. avere f., con varî sign. (avere la sorte propizia è un tipo di tessuto che ha avuto molta fortuna; con altro senso, avere, non avere la f. di ..., frasi con cui si ...
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vita
s. f. [lat. vīta, affine a vivĕre «vivere»]. – 1. In senso ampio, proprietà o condizione di sistemi materiali (i sistemi viventi, dagli organismi unicellulari a quelli pluricellulari più evoluti) [...] -chimica. 2. a. Nella concezione e nel linguaggio comune, s’intende in generale per vita lo spazio temporale rispetto all’altezza (avere il punto di v. alto, basso): in questo senso, con riferimento al corpo femminile, il dim. vitino (s. m.) e ...
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vetro
vétro s. m. [lat. vĭtrum, di origine ignota]. – 1. a. Sostanza minerale artificiale, amorfa, largamente usata nei campi più diversi per la sua modellabilità allo stato fuso, tenacità, durezza, [...] v. di Jena, boro-alluminico). Tra le denominazioni più comuni di altri varî tipi di vetri, distinti in base alla , tubi di v.; tenere, conservare sotto una campana di v. (anche in senso fig., riferito a cosa, o anche a persona, per cui si ha o si ...
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principio
princìpio s. m. [dal lat. principium, der. di princeps -cĭpis nel sign. di «primo»: v. principe]. – 1. a. L’atto e il fatto di cominciare, inizio: il p. di una azione, di un’impresa; il p. [...] in Spagna, o, secondo altri, durante i Cento giorni. In senso più concr., la prima fase di un’azione, di un fatto, principium; abbrev. pr.) la parte che viene prima del 1° paragrafo. c. Comuni le locuz. avv. con sign. temporale al p. (meno com. a p.), ...
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essere1
èssere1 v. intr. [lat. esse (volg. *essĕre), pres. sum, da una radice *es-, *s- che ricorre anche nel sanscr. ásti «egli è», gr. ἐστί, osco est, ant. slavo jestŭ, ecc.; il perf. fui da una radice [...] le cose Che potevano essere e non sono State (Gozzano); in modi comuni: sarà quel che Dio vuole; cos’è stato?; che sarà di Con la prep. in indica spesso (per sviluppo del n. 4 a nel senso fig.) la condizione di una persona o di una cosa, il modo in ...
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SENSO COMUNE
Guido Calogero
COMUNE È uno fra i termini filosofici che hanno maggiormente mutato di valore attraverso l'evoluzione storica. La sua origine è nella denominazione di κοινὴ αἴσϑησις ("sensazione comune") adottata da Aristotele,...
Razionalità pratica tra senso comune cultura e natura
Antonio Rainone
Nella tradizione filosofica si parla da lungo tempo di razionalità ‘teoretica’ e razionalità ‘pratica’. Teoretica (o cognitiva) è la razionalità che si suppone operi nella...