verde
vérde agg. e s. m. [lat. vĭrĭdis, der. del tema di virere «esser verde (detto delle piante), esser vigoroso» di etimo oscuro]. – 1. agg. Nome (colore v. e, come s. m., il verde) di uno dei colori [...] malato, o che era stanco morto; era v. (in viso, in faccia, ecc.) di paura, per la rabbia o di bile, d’invidia. b. fig., letter. Giovanile (con immagine tratta dal verdeggiare delle piante nel loro rigoglio): Questa sì bella e ben fornita e ricca ...
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avvocato
s. m. (f. -éssa o -a) [dal lat. advocatus, propr. part. pass. di advocare «chiamare presso», nel lat. imperiale «chiamare a propria difesa», e con uso assol. «assumere un avvocato»]. – 1. Professionista [...] , affinché possano essere risolte ineccepibilmente, nell’interesse pubblico della Chiesa (ma, secondo l’opinione popolare, per invidia del diavolo); nel linguaggio com., la locuz. è riferita anche a chi intenzionalmente, a scopo dialettico, pone ...
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arrabbiare
v. intr. [der. di rabbia] (io arràbbio, ecc.; aus. essere). – 1. Essere preso dalla rabbia, divenire idrofobo: molti cani arrabbiarono. Spesso iperb., riferito a persona, far infuriare: lo [...] farò a. d’invidia; e come forma di asseverazione o d’imprecazione (poco com.): ch’io arrabbi se non è vero!; ch’egli possa arrabbiare! 2. molto com. fig. (per lo più con la particella pron., arrabbiarsi), stizzirsi, irritarsi, andare in collera, e ...
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tarlo
s. m. [prob. lat. tarmes (v. tarma), incrociato con *cariolus «tarlo»]. – 1. a. Nome con cui sono indicati comunem. gli adulti e le larve di alcuni insetti che vivono nel legno secco o fresco, [...] core (Petrarca). Quindi, metaforicamente, dolore, tormento continuo e segreto: il t. del dubbio, del rimorso, della gelosia, dell’invidia; Or freddo, assiduo, del pensiero il tarlo Mi trafora il cervello (Carducci). Ant., averci il t. con qualcuno ...
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patire1
patire1 v. tr. e intr. [lat. pop. *patire per il lat. class. pati «sopportare, permettere, soffrire»] (io patisco, tu patisci, ant. io pato, tu pati, ecc.; aus. avere). – 1. letter. a. Ricevere [...] essere afflitto da un male, abituale o continuo: patisce di stomaco, di mal di fegato; patisci ancora d’insonnia?; fig., p. d’invidia, di gelosia, e sim. c. Con uso assol., sostenere una sofferenza (per dolori fisici o morali, in seguito a privazioni ...
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rodimento
rodiménto s. m. [der. di rodere]. – L’azione di rodere, il fatto di rodersi o di venire roso: frana prodotta dal r. delle acque. Più com. fig.: sentire, provare un r. d’invidia, un gran r. [...] interno; il pensiero di quell’umiliazione era per lui un continuo r.; tutte le risorse del suo spirito non bastano a colmare il r., la paura e la disillusione (Guglielmo Petroni) ...
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verme
vèrme (ant. e region. vèrmo; ant. o pop. vèrmine) s. m. [lat. vĕrmis]. – 1. a. Nome di varî animali invertebrati caratterizzati da forma allungata, consistenza molle, assenza di zampe; da un punto [...] di Lucifero. c. raro o ant. Passione che rode, che consuma (cfr. l’uso analogo, più com., di tarlo): il v. dell’invidia, del rancore, della gelosia. 3. Oggetto, elemento simile, per forma, a un verme: a. La filettatura a spirale della vite. b. In ...
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impossessarsi
v. intr. pron. [der. di possesso] (io m’impossèsso, ecc.). – Prendere possesso, impadronirsi di qualche cosa (per lo più con la forza o con atto illegale, arbitrario): impossessarsi di [...] dei due viaggiatori. Fig., con soggetto astratto: il vizio del gioco s’è impossessato di lui; la passione, l’invidia, il sospetto, il dubbio, ecc. s’è impossessato (impossessata) del suo animo. Con altro senso fig., impossessarsi di una ...
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inoculare
v. tr. [dal lat. inoculare «innestare a occhio», der. di ocŭlus «occhio»; cfr. inocchiare] (io inòculo, ecc.). – 1. a. Introdurre nell’organismo una sostanza, in genere per iniezione o mediante [...] , in genere negativo o sfavorevole (meno com. un’idea, una convinzione, un uso, e sim.): i. il veleno del dubbio, del sospetto, dell’odio, il germe dell’invidia; i. la sfiducia, il disfattismo, il pessimismo. 2. ant. Innestare a occhio, inocchiare. ...
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scoppiare1
scoppiare1 v. intr. [der. di scoppio] (io scòppio, ecc.; aus. essere). – 1. a. Spaccarsi a un tratto, violentemente e fragorosamente, per eccesso di pressione, con riferimento a recipienti [...] situazione: ho mangiato fino a s.; ho letto tanto da sentirmi s. la testa; s. dalla bile, dalla rabbia, dall’invidia; s. dal caldo, avere molto caldo, e non poterlo sopportare; s. dalle risa, dal ridere, ridere smodatamente; analogam., s. di ...
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invìdia Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede tale bene o qualità; anche, la disposizione generica a provare tale...
invidia
Fernando Salsano
È il sentimento di cruccio nascente dal considerare il bene altrui come lesivo del proprio, e nel secondo girone del Purgatorio (il cinghio che sfera / la colpa de la invidia, XIII 38; il vocabolo ricorre anche al...