WWF
Nato nell'autunno del 1961 a Morges (Svizzera) sotto l'egida dell'UICN/IUCN (World Conservation Union/Unione Mondiale per la Conservazione), il World Wildlife Fund (questa la prima denominazione, mutata nell'attuale Worldwide Fund for Nature nel 1986) ha oggi sede a Gland, presso Losanna, e opera in 24 paesi con proprie organizzazioni nazionali, in 4 con associazioni affiliate, e in altri 22 con uffici di rappresentanza. Lo scopo di questo organismo internazionale è stato fin dal principio la raccolta di fondi per aiutare la natura, soprattutto attraverso il salvataggio delle specie animali e vegetali in via di estinzione e del loro ambiente mediante la creazione e il sostegno ai parchi nazionali e alle riserve naturali in tutto il mondo. Sono esemplari in questo campo l'acquisto di una vasta palude nel Sud della Spagna, che divenne il primo nucleo del Parco nazionale di Doñana, istituito in seguito dal governo spagnolo, il salvataggio dell'orice d'Arabia (Oryx leucoryx) minacciato nel suo habitat originario, le grandi campagne in difesa della tigre, delle foreste tropicali, degli elefanti, dei rinoceronti e di altri ambienti e specie in pericolo. Negli anni Ottanta, sotto la presidenza del principe Filippo d'Edimburgo, il WWF internazionale ha iniziato ad ampliare il suo campo d'intervento elaborando una politica globale in difesa del pianeta, dei suoi ambienti e delle sue risorse, oltre a intervenire con l'erogazione di fondi (che ammontano, dal 1961, a più di 90 milioni di dollari) per oltre 3800 progetti di salvaguardia naturalistica e di educazione ambientale in 130 paesi del mondo. Oggi il WWF internazionale, che conta diversi milioni di aderenti, è la maggiore organizzazione impegnata in iniziative volte alla conservazione della natura e dell'ambiente nel mondo. Il suo simbolo è il panda gigante (Ailuropoda melanoleuca) stilizzato da un disegno del primo presidente esecutivo del WWF internazionale, il naturalista Sir P. Scott.
Il WWF in Italia. - Il WWF Italia - Fondo Mondiale per la Natura si è costituito a Roma il 5 luglio 1966, per iniziativa di un gruppo di naturalisti, professionisti, scrittori, preoccupati per lo stato in cui versava la natura nel nostro paese. Nel novembre dello stesso anno veniva firmato l'accordo di collaborazione con il WWF internazionale. Le prime azioni si rivolsero alla conservazione della natura con azioni concrete più che con declamazioni di principio. Oltre alle operazioni in difesa del cervo sardo, del lupo italico, degli avvoltoi, delle paludi, la neonata associazione si rivolse alla creazione di oasi di protezione per la fauna. Dopo aver preso in gestione l'Oasi di Bolgheri, creata dal primo presidente del WWF Italia, M. Incisa della Rocchetta, il Consiglio direttivo deliberò, nel 1968, l'affitto di un'area sul litorale grossetano presso Capalbio, comprendente il lago di Burano, al fine di sottrarlo alla caccia e alle altre manomissioni. Sulla scia di questa, altre oasi sono state istituite in tutta Italia, nelle paludi e nei boschi, in montagna e lungo i fiumi. Il primo parco marino d'Italia, quello di Miramare presso Trieste, fu creato dal WWF nel 1973. Oggi (1995), le oasi sono più di 70 per oltre 25.000 ha. Nelle oasi, aperte al pubblico e attrezzate per l'educazione ambientale dal vivo, il pubblico è ammesso e la ricerca scientifica è molto intensa.
La base sociale del WWF, che nel 1992 ha raggiunto i 310.000 membri suddivisi in venti delegazioni regionali e oltre 250 sezioni, oltre a circa 80.000 soci riuniti nei Panda Clubs, elegge ogni anno un terzo del Consiglio direttivo nel cui seno viene nominato il presidente. Hanno rivestito questa carica, oltre a Incisa della Rocchetta (dal 1966 al 1977), S. Agnelli (dal 1978 al 1979), F. Pratesi (dal 1979 al 1992), G. Francescato (dal 1992).
Nel corso degli anni il WWF Italia, in armonia con le direttive del WWF internazionale, ha esplicato la sua attività in numerosi campi. Nel settore più strettamente naturalistico si sono portati a termine cospicui acquisti di aree: tra le altre, nel 1985, la foresta di Monte Arcosu in Sardegna (3000 ha) e, nel 1992, la Valle dell'Averto nella Laguna veneta, di circa 200 ha.
L'opera del WWF Italia nel campo dell'educazione ambientale si svolge con un'apposita pubblicazione, Panda Junior, che si affianca al bollettino mensile inviato ai soci adulti, intitolato Panda. Assieme alle pubblicazioni, ai giovani sono dedicati i campi di lavoro e di avventura, svolti spesso nelle oasi del WWF e nelle aree protette in tutta Italia, ove, accanto a occupazioni nel campo del recupero ambientale e della prevenzione (sorveglianza antincendio, vigilanza antibracconaggio, tracciamento sentieri, pulizia spiagge), s'impartiscono insegnamenti a cura di esperti del settore.
Pur essendo un'associazione rigidamente apolitica, il WWF è fortemente impegnato nell'elaborazione di proposte di legge, nell'organizzazione di referendum abrogativi, nel sostegno di iniziative parlamentari in difesa dell'ambiente e del territorio. Per quanto riguarda queste iniziative politiche, il Fondo è stato tra i promotori e i sostenitori di referendum contro le centrali nucleari (l'opposizione all'uso dell'energia nucleare ha visto il WWF in prima linea fin dal 1974, prima tra tutte le organizzazioni similari), contro la caccia e l'uso eccessivo di pesticidi in agricoltura. L'azione giuridica del WWF, esercitata attraverso un importante gruppo di avvocati, ha portato a numerosi successi nelle denunce e nelle costituzioni di parte civile nelle cause contro inquinatori, appaltatori di opere pubbliche distruttive, devastatori della natura, e nei ricorsi ai Tribunali amministrativi regionali e in Consiglio di stato.
Le grandi campagne di sensibilizzazione lanciate dal WWF hanno interessato diversi argomenti: il mare, con la grande crociera della nave scuola Amerigo Vespucci nel 1979 in tutto il Mediterraneo con il motto ''Il mare deve vivere'', la Campagna in favore di un approccio più armonioso e naturalistico all'agricoltura, la Campagna ''Coste e Rive'' per l'acquisizione di tratti di litorale da salvare, l'Operazione ''San Francesco'' in difesa del lupo appenninico, a cui va aggiunta l'azione costante, continua e concreta in aiuto dei parchi nazionali esistenti e per crearne di nuovi. Temi più spiccatamente sociali e di ecologia umana sono stati affrontati nella campagna ''Stili di Vita'', mentre le grandi problematiche mondiali hanno formato oggetto di iniziative a livello nazionale e internazionale per la protezione delle piante, per la biodiversità, per le foreste tropicali. Da ricordare, in questo settore, la grande campagna, in collaborazione con il settimanale L'Espresso, in favore della foresta amazzonica, che portò, nel 1989, alla raccolta di 250.000 cartoline che chiedevano un maggior impegno nella politica italiana per la tutela delle giungle tropicali.
Bibl.: WWF International, Conservation Yearbooks, dal 1961-64 al 1987-88; WWF International, Annual Reports, dal 1989-90 al 1994-95; A. Canu, G. Indelli, Le Oasi del WWF, Milano 1989; In difesa della Natura. I venticinque anni del WWF Italia, a cura di F. Cassola, Roma 1991.