Sport acquatico, derivante dal surfing (➔); si effettua su una tavola (v. fig.), costruita in resina o, più modernamente, in vetroresina, della massa minima di 18 kg, di lunghezza variabile da m 3,60 a m 3,95, priva di timone e con una o più lamine di deriva, alla quale è fissata una grande vela triangolare, armata su un albero snodato, retto e controllato dall’atleta con il solo ausilio di un boma a forma di forcella, per sfruttare la spinta del vento. Le manovre principali sono virata e strambata.
Le gare, cui prendono parte i concorrenti suddivisi in categorie di peso (anche femminili), consistono ciascuna in più regate che si svolgono secondo il regolamento olimpico della vela; le competizioni nel 1984 sono state ammesse ufficialmente ai Giochi olimpici (dal 1996 la classe olimpica è il Mistral).