(it. Virginia occidentale) Stato federato degli USA (62.759 km2 con 1.814.468 ab. nel 2008); capitale Charleston. È costituita da diverse zone morfologiche: la valle dell’Ohio, a O, fertile e popolata, l’altopiano del Cumberland e la regione montuosa degli Allegheny. Il clima ha carattere continentale, con estati calde, inverni freddi e piogge copiose prevalentemente estive. Le acque vanno in parte al Potomac e in maggior misura all’Ohio. L’agricoltura (cereali, ortaggi, patate, frutta e soprattutto tabacco), con l’allevamento del bestiame e lo sfruttamento del manto forestale, è notevolmente sviluppata. Nel settore secondario, accanto ai tradizionali rami siderurgico, meccanico, del vetro, del legno e tessile, si sono affermati i comparti aerospaziale, elettronico, chimico e della produzione di strumenti medici. Ingente è la produzione del carbone. Altre città importanti, oltre alla capitale, sono Huntington, Parkersburg, Wheeling.
La parte occidentale della Virginia, rimasta inesplorata fino al 1669, era abitata da varie tribù indiane contro le quali i coloni inglesi combatterono una cruenta battaglia (Fort Pleasant, 1774). Sviluppo economico e assetto sociale differenziarono il territorio dalla parte orientale e duri contrasti economici si accesero nell’assemblea della Virginia tra i rispettivi rappresentanti. Dopo il voto dell’assemblea a favore della secessione (1861), i deputati dell’Ovest ripudiarono la decisione, formando un nuovo governo (19 giugno). Un’assemblea costituente, convocata il 26 novembre 1861, decise di allargare i confini del nuovo Stato e di adottare il nome West Virginia. Ratificata la Costituzione (3 aprile 1862) e inserite in essa norme sull’abolizione graduale della schiavitù, come era stato richiesto dal Congresso, la V. fu ammessa all’Unione il 20 giugno 1863.