Titolo attribuito dal Medioevo nell’Europa centro-orientale (dalla Polonia ai Balcani) ai capi o governatori (elettivi o nominati o riconosciuti dal sovrano) di determinati territori, con estesi poteri civili e militari. L’appellativo fu conservato durante il dominio turco dei Balcani in Valacchia e Moldavia, in Serbia e nel Montenegro.
Dopo la Prima guerra mondiale, in Polonia e in Iugoslavia il v. era il capo delle singole province o voivodati; il titolo fu usato anche per designare i principi ereditari di Romania e di Bulgaria; nel corso della Seconda guerra mondiale fu assunto da taluni capi di formazioni militari serbe o di cetnici ostili a Tito e rimaste fedeli al governo iugoslavo in esilio.