Filosofo italiano (Varazze, Savona, 1923 - Chivasso 2020). Prof. di filosofia teoretica (1961-66) nell'univ. di Trieste, poi di filosofia morale (dal 1967, ora prof. emerito) in quella di Torino; è stato membro (1976-80) e poi vicepresidente del Consiglio esecutivo dell'UNESCO. Socio nazionale dei Lincei dal 1990. Interessato ad alcuni problemi cruciali del pensiero moderno (Bergson, Il profondo e la sua espressione, 1954; La filosofia trascendentale e l'"Opus postumum" di Kant, 1958; Leibniz e Des Bosses, 1960; L'oggettività, 1960; Il problema dell'esperienza, 1963; Introduzione a Leibniz, 1976), M. è anche autore di La filosofia del Novecento (2 voll., 1971, 1978) e di varî saggi, alcuni dei quali sulla contestazione giovanile e sulla crisi della società occidentale (La speranza nella rivoluzione, 1972; Dialettica della libertà, 1974; Perché punire?, 1978; Cancro in Occidente. Le rovine del giacobinismo, 1980; Filosofia del denaro. Dopo il tramonto di Keynes, 1985; Elzeviri swiftiani, 1986) e sulla musica (La voce, la musica, il demoniaco, 1984; Il nulla, la musica, la luce, 1996). Tra le altre opere a carattere saggistico-filosofico si segnalano: Luci e ombre del giusnaturalismo ed altri studi di filosofia giuridica e politica (1989); Perché leggere Plotino (1992); L'uomo animale ermeneutico (2000); Goethe e il suo diavolo custode (2002); Privacy e dignità dell'uomo: una teoria della persona (2004); Come leggere Plotino (2004); Perché punire. Il collasso della giustizia penale (2008); Introduzione a Leibniz (2008); In tre giorni (2010); La filosofia (2014).