Comune della prov. di Udine (3,5 km2 con 792 ab. nel 2008), situato nella bassa pianura friulana.
Di fondazione romana, possedimento del patriarca di Aquileia in epoca medievale, il luogo è stato il crocevia di scambi tra la cultura veneto-latina e il mondo slavo, tedesco, ungherese.
Durante la Seconda guerra mondiale a Visco fu attivo un campo di concentramento per internati civili, in cui tra il 1941 e il 1943 vennero rinchiusi su una superficie di 130.000 m2 almeno 3000 prigionieri, in maggioranza serbi, croati, bosniaci e montenegrini, come parte del progetto fascista di pulizia etnica dei territori slavi annessi nell’aprile 1941 al Regno d’Italia; evidenze dell'attuazione sistematica di tale progetto sono costituite, tra le numerose altre, anche dal vicino campo fascista di Gonars, e da quello impiantato in Dalmazia nell’isola di Arbe. Adibito a caserma dal dopoguerra al 1996, il luogo – tra i pochi esempi di campi di concentramento ancora esistenti in Italia, sulla cui presenza le fonti storiche sono carenti e lacunose - ospita il Museo del Confine, dedicato alla conservazione della memoria collettiva sui crimini fascisti contro l’umanità.