(o Benares) Città dell’India (1.100.748 ab. nel 2001), nell’Uttar Pradesh sud-orientale, 120 km a E di Allahabad, sulla riva sinistra del fiume Gange. Attivo centro commerciale, ha industrie soprattutto nei comparti alimentare, chimico, metalmeccanico e tessile (setifici); accanto a questi conserva importanza l’antica e tradizionale lavorazione artigianale dei tessuti pregiati, delle lacche, delle oreficerie e delle porcellane. Sede di una università indù (sorta nel 1916), V. è, tradizionalmente, un importante centro culturale, oltre che grande nodo ferroviario e stradale.
V., la cui esistenza è già testimoniata dal Mahābhārata e dal Rāmāyana, era sede di un regno sin dal 12° sec. a.C.; nelle sue immediate vicinanze Buddha iniziò la predicazione e ancor oggi è la città santa della religione indù. Nel 1194 d.C. venne occupata da Muḥammad al-Ghōrī e nel 1529 da Bābur, nel 18° sec. passò ai ragià di Benares, i quali nel 1775 riconobbero il protettorato degli Inglesi, che la costituirono in municipalità nel 1868; nel 1902 insieme con l’omonimo distretto fu incorporata nelle Province Unite di Agra e Oudh; nel 1911 divenne capitale dello Stato di Benares, dal gennaio 1948 entrato a far parte della Repubblica dell’India.
Lungo le rive del Gange numerose, enormi gradinate (ghāt) scendono fino all’acqua, spesso interrotte da terrazze e da bastioni, e si svolgono per un percorso di 7 km. In questo scenario hanno luogo continuamente le rituali abluzioni dei devoti con le acque del fiume sacro e le cremazioni dei morti, e da esse muovono le processioni fluviali.