BRERA, Valeriano Luigi
Nato a Pavia il, 7 giugno 1772, studiò medicina nell'università della sua città, allievo di A. Volta, di L. Spallanzani, di A. Scarpa. Laureatosi nel 1793, fu subito nominato assistente ostetrico presso l'ospedale di S. Caterina di Milano; nello stesso anno divenne chirurgo militare ed ebbe modo di recarsi all'I. R. Accademia Giuseppina di Vienna. Nel 1794, essendo stato destinato come professore alla cattedra di ostetricia che si doveva costituire a Pavia, lasciò il servizio militare e per un certo tempo viaggiò, visitando i maggiori centri medici europei: tra l'altro fu a Vienna, a Lipsia, a Londra, ove poté ascoltare illustri maestri, quali J. F. Blumenbach, F. B. Osiander, A. Monro. Tornato a Milano nel 1796, prestò servizio negli ospedali cittadini; nel 1797-98 fu supplente della clinica medica di Pavia, nel 1799 fu primario dell'ospedale civile di Pavia e nel 1800 in quello di Crema. Giudicato idoneo alla cattedra universitaria fin dal 1804, il 10 nov. 1806 con decreto vicereale fu nominato titolare dell'insegnamento della medicina legale presso l'università di Bologna, succedendo a G. Uttini. Il B. assolse tale compito per due anni, contribuendo in modo notevole alla risoluzione dei vari problemi riguardanti tale disciplina specialmente con la creazione del gabinetto di patologia e medicina legale. Nel 1808, dopo aver rifiutato l'invito che gli era stato rivolto dal Collegio imperiale di Pietroburgo di succedere a G. Frank nella direzione della clinica medica, accettò lo stesso incarico assegnatogli dall'università di Padova. Salvo una breve interruzione nel 1816-17, quando assunse rincarico di protomedico e consigliere del governo in Venezia, rimase nell'ateneo di Padova sino al 1822, e in questa città diresse dal 1817 anche l'ospedale civile.
Seguace delle idee allora dominanti, il B. condivise la teoria dei controstimoli di G. Rasori e propugnò l'applicazione del brownianesimo nella patologia e nella clinica (Classificazione delle malattie secondo i principi del Brown, Venezia 1799). Medico essenzialmente pratico, ebbe il merito di usare alcuni medicamenti sotto forma di frizioni (Anatripsologia,ossia dottrina delle frizioni,che comprende il nuovo metodo di agire sul corpo umano per mezzo di frizioni fatte cogli umori animali e con le varie sostanze che coll'ordinario si somministrano internamente, 2 voll., Pavia 1799-1800), di diffondere l'innesto del vaiolo vaccinico (Avvisoal popolo sulla necessità di adottare l'innocente e non pericoloso innesto del vaiuolo vaccinico qual preservativo del vaiuolo arabo,e delle funeste conseguenze che ne derivano, Crema 1901) e l'uso dello iodio in terapia (Saggio clinico sullo jodio, Padova 1822).
Di notevole interesse i suoi studi sui Vermi parassiti del corpo umano (Lezioni medico-pratiche sopra i principali vermi dell'organismo vivente e le così dette malattie verminose, Crema 1802 e 1811; Traité des maladies vermineuses, Paris 1804), dei quali negò la generazione spontanea ammessa da numerosi altri autori, ma che ritenne sviluppati da uova ingerite con gli alimenti in persone di costituzione particolare. Sulla base di una ricca documentazione bibliografica, operò una logica classificazione dei Vermi; seguendo M. Bloch, propose di distinguere le tenie dai caratteri dei loro uncini, confondendo tuttavia le due comuni tenie solium e saginata;si dichiarò contrario all'idea sostenuta dai più noti elmintologi suoi contemporanei circa la innocuità o addirittura la necessità per la salute dell'infestazione da Vermi.
Fu inoltre autore di numerose, pregevoli pubblicazioni scientifiche, delle quali si ricordano: Annotazionimedico-pratiche sulle diverse malattie trattate nella clinica medica della regia università di Pavia negli anni 1796-1798..., 2 Voll., Crema 1806; Saggio patologico-clinico sulla stenocardia, Napoli 1817; De' contagi e cura dei loro effetti. Lezioni medico-pratiche, 2 voll., Padova 1819.
Nel 1797 il B. fondò a Pavia con L. Brugnatelli il periodico Cmmentarii medici. Fumembro del Collegio dei dotti del Regno e professore emerito dell'università di Bologna. Morì a Venezia il 4 ott. 1840
Bibl.: Necrologio, in Bull. delle scienze mediche, s. 2, IX (1840), pp. 402 a.; A. Tassinari, Raccolta delle cose lette e scritte alla memoria dell'I.R. consigliere prof. V. L. B., Venezia 1840; S. Mazzetti, Repert. di tutti i Professori..., Bologna 1847, p. 71 n. 635; S. De Renzi, Storia della medicina in Italia, V, Napoli 1848, ad Indicem;B. Zaniboni, La clinica medica di Padova, in La medicina ital., I (1920), 7, p. 57; A. Pazzini, Storia della medicina, II, Milano 1947, ad Indicem;V. Bianchi, Il contrib. alla farmacologia di un clinico ital. del Primo 800: V.L.B., estr. da Arti del VI Convegno culturale e Professionale dei farmacisti dell'alta Italia, Pavia 1952; Id., V.L.B. e le acque minerali di Recoaro (Vicenza), in La clinica termale, s. 2, V, (1952), pp. 300-302; Id., V.L.B., in Fatebenefratelli, XXVI (1961), pp. 464 s.; W.D. Foster, A history of parasitology, Edinburgh-London 1965, pp. 8, 16 s.; A. Hirsch, Biographisches Lex. der hervorragenden Ärzte..., I, München-Berlin 1962, p. 692, Enc. Ital., VII, p. 806.