Astronomo (Saint-Lô 1811 - Parigi 1877). Uscito dalla Scuola politecnica, si occupò dapprima di chimica; ma ben presto si diede all'astronomia, iniziando una serie di ricerche teoriche e di calcoli che, nel corso della sua laboriosissima vita, gli permisero di ricostruire l'edificio completo della meccanica celeste, rifacendo e perfezionando la teoria di tutti i pianeti del sistema solare. Improvvisa e vasta rinomanza gli procurò (1846) la scoperta (per via di calcolo) dell'esistenza di un altro pianeta nel sistema solare, oltre a quelli già noti allora. Nonostante le riserve con cui questa scoperta fu accolta dagli astronomi, J. G. Galle, dell'osservatorio di Berlino, invitato da Le V., intraprese la ricerca dell'astro sconosciuto, e trovò, a soli 52′ dalla posizione indicata dal calcolo, il nuovo pianeta, che fu poi chiamato Nettuno. Per questa scoperta, Le V. ebbe la cattedra di astronomia all'univ. di Parigi. Alla morte di F.-D. Arago (1853), ebbe anche la direzione dell'osservatorio di Parigi, che tenne fino al 1870 (anno in cui fu sostituito da Ch.-E. Delaunay) e quindi dal 1873 alla morte; fu, dal 1861, socio corrispondente dei Lincei. Le sue opere sono contenute nei primi 14 volumi delle Annales de l'observatoire de Paris.