Treia Comune della prov. di Macerata (93,1 km2 con 9688 ab. nel 2008). Il centro è situato a 342 m s.l.m., su una dorsale allungata alla sinistra del fiume Potenza.
L’antica T. fu municipio romano e forse colonia. Distrutta nel 9° sec. dai Saraceni, risorse con il nome di Montecchio. Nell’11° sec. si reggeva con ordinamenti comunali. Passata sotto la signoria dei da Varano, fu poi dal 1433 possesso degli Sforza; da Giulio III fu data a Federico Cesi. Nel 1790 Pio VI ridiede al centro il nome antico di T. e la dignità di città. Nel 1807 Pio VII la istituì sede vescovile.
Conserva resti delle mura romaniche. Notevoli le porte di Valsacco e di S. Michele (12° e 13° sec.); la torre di S. Marco (12° sec.); la chiesa di S. Michele (13° sec.; affreschi dal 14° sec. in poi) e la chiesa trecentesca di S. Francesco, rifatta, come il duomo, nel 18° secolo. L’archivio dell’Accademia Georgica (in un palazzo del 18° sec., opera di G. Valadier) possiede pergamene e bolle pontificie a partire dal 1162.