Bronzista greco (attivo 320-280 a. C. circa), figlio di Teniade di Sicione. Fu scolaro di Euticrate, figlio e allievo di Lisippo, e si uniformò allo stile di questo grande artista, senza rivelare una sua personalità. Eseguì il ritratto di Peucesta, che (326) aveva salvato la vita ad Alessandro il Grande nell'assedio di una rocca in India, e visse poi alla corte di Demetrio Poliorcete in Macedonia (306-284); è possibile che abbia eseguito allora il ritratto di questo re attribuitogli dal passo pliniano. Opere di T. furono anche la statua di un vecchio a Tebe, forse l'indovino Tiresia, e una quadriga, forse monumento agonistico, su cui l'artista Pistone pose la figura di una Nike. La sua firma compare a Tebe sulla base di una statua di atleta vincitore a Nemea, su un'altra di Oropo, e su quella di un gruppo di Ercole e il cinghiale, nello Ptòon, presso Tebe. Altre sue opere portate dalla Grecia o copiate si trovavano ad Albano e a Roma, nel portico di Ottavia. n Ebbe un figlio, di nome Teniade, come il nonno, che (221-216 a. C.) eseguì la statua di Filippo V di Macedonia a Sicione; la sua firma fu trovata su altre basi di statue iconiche di Delo, Oropo e Tanagra.