Economista statunitense (n. Pasadena, California, 1943), prof. all'univ. del Minnesota (dal 1975) e in altre università, consulente economico della Federal reserve bank di Minneapolis. Può essere considerato come uno degli esponenti più rappresentativi della scuola della nuova macroeconomia classica. Partendo dall'ipotesi del tasso naturale di disoccupazione (quello che corrisponde all'equilibrio sul mercato del lavoro e non è correlato al tasso d'inflazione), S. ha in partic. sostenuto l'assenza di effetti delle politiche economiche, attraverso l'impiego di politiche monetarie, sul tasso di disoccupazione, tranne nel caso in cui esse siano impreviste e sorprendano gli operatori economici. S. ha anche studiato i rapporti tra la dinamica economica e il processo di apprendimento degli operatori economici, e i problemi di finanziamento del debito pubblico. Tra le sue opere: Rational expectations and the dynamics of hyperinflation (in collab. con N. Wallace, in International economic review, 1973); Macroeconomic theory (1979); Dynamic macroeconomic theory (1987); Seasonality and approximation errors in rational expectations models (in collab. con I. P. Hansen, in Journal of econometrics, 1993). Nel 2000 ha pubblicato inoltre Recursive macroeconomic theory (in collab. con L. Ljungqvist), in cui vengono illustrate le basi teoriche ed empiriche della macroeconomia dinamica; nel 2002 The big problem of small change (in collab. con F. Velde). Nel 2011 gli è stato conferito, con C.H. Sims, il premio Nobel per l'economia "in ragione delle ricerche empiriche sul principio di causa ed effetto in macroeconomia".