teocrasia Fusione di divinità, fenomeno frequente nelle religioni politeistiche: due o più figure divine, in origine distinte, per ragioni varie e in base a qualche affinità di carattere o posizione, finiscono per essere considerate come identiche, cosicché a ciascuna di esse si attribuiscono anche i caratteri peculiari delle altre. La religione dell’antico Egitto fornisce esempi caratteristici di t.: con l’ascesa del culto di Osiride, questo dio assorbe molte altre divinità; il dio supremo di Menfi, Ptah, già fuso con il dio Sokaris, con l’egemonia di Osiride nel culto funebre diventa Ptah-Sokaris-Osiride, concepito come figura unica.
La t. può essere un prodotto spontaneo, ma anche frutto di speculazione teologica o di politica religiosa. Sul piano teologico l’assimilazione di due figure può anche non essere una t. vera e propria, ma servire soltanto alla voluta accentuazione di un particolare aspetto o funzione di una divinità mediante la sua apparente identificazione con un’altra: così nel caso delle forme duali di nomi divini vedici (per es., Indragni, da Indra e Agni, è Indra sotto quel suo aspetto che è proprio anche di Agni).
T. si producono in conseguenza di sincretismi, anche tra religioni diverse (➔ sincretismo).