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tempio

di Fabrizio Di Marco - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
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tempio

Fabrizio Di Marco

La casa degli dei

Il tempio nelle antiche religioni pagane è l’edificio dedicato al culto. Nel mondo greco la struttura dei templi si sviluppò di pari passo con gli ordini architettonici, cioè seguendo lo sviluppo del sistema colonna-capitello-trabeazione, secondo lo stile prima dorico e in seguito ionico. Le caratteristiche dei templi greci vennero in parte adottate dai Romani, che usarono però le colonne e gli ordini principalmente a fini decorativi

Nelle civiltà più antiche

Il tempio, che nelle antiche religioni era l’edificio riservato al culto, sorgeva in luoghi ritenuti sacri, situati all’esterno dei centri abitati (architettura). Nell’antico Egitto il tempio era formato da tre parti distinte: l’ingresso con il cortile porticato, la sala ipostila (nella quale, cioè, il tetto era sostenuto da diverse file di colonne) e infine il santuario, dove era collocata la statua della divinità. Alcuni di questi complessi erano colossali, come quelli di Karnak e Luxor. Nelle civiltà mesopotamiche il tempio era collocato in cima a una struttura verticale a gradoni, chiamata ziqqurat: una vera e propria montagna sacra artificiale, come a Uruk. Anche la religione ebraica ebbe come luoghi di culto i templi: il grandioso Tempio di Salomone a Gerusalemme venne distrutto dai Romani, e di esso rimane solo una parte del basamento, il cosiddetto Muro del pianto, luogo ancora oggi sacro.

Il tempio greco dorico

I primi templi dell’antica Grecia ricalcavano lo schema dei luoghi di culto micenei: erano composti di un vano rettangolare con due bracci di muro esterni coperti da un frontone, che poggiava su colonne, originariamente di legno. Dall’età arcaica a quella classica, per un periodo lunghissimo (oltre tre secoli), i Greci adottarono e portarono a perfezione un unico schema di tempio, con alcune varianti. La pianta si sviluppa attorno a una cella centrale rettangolare (nàos), che nella parte terminale (adito) accoglie la statua della divinità. La cella è preceduta sul lato d’ingresso da un vestibolo (pronao), mentre sul retro vi è un ambiente simmetrico (opistodomo). Attorno alla cella si trovano una o più file di colonne (peristasi), parti principali dell’ordine architettonico, che poggiano su una piattaforma liscia (stilobate) e che sorreggono il tetto a doppia falda, attraverso la trabeazione orizzontale.

Lo sviluppo nel mondo greco

Lo schema del tempio dorico che abbiamo descritto venne sviluppato dalla seconda metà del 7° secolo a.C. sino al classicismo dell’età di Pericle: ne abbiamo fulgidi esempi nei templi di Era (Giunone) e Zeus (Giove) a Olimpia, nei templi della Sicilia e della Magna Grecia (Selinunte, Siracusa, Segesta, Agrigento, Paestum), per arrivare al famoso Partenone di Atene, che già anticipa un primo cambiamento, dato dalla presenza dell’ordine ionico all’interno della cella.

Dal 4° secolo, in concomitanza con i regni ellenistici creatisi dopo Alessandro Magno, l’ordine dorico cedette il passo allo ionico. I templi ionici avevano dimensioni monumentali, poggiavano su alti basamenti e presentavano in molti casi un doppio colonnato, come nel tempio di Apollo a Didime (nell’attuale Turchia).

A Roma

I Romani svilupparono il tipo del tempio etrusco, detto a podio per l’accentuazione della parte basamentale formata da un’alta scalinata, come descritto da Vitruvio. Generalmente nei templi romani il colonnato è presente solo sul lato principale d’accesso: questo tipo di tempio, detto prostilo o pseudoperiptero (se aveva semicolonne inserite nelle pareti esterne della cella), perdeva la simmetria classica dei templi greci. I Romani inoltre, a differenza dei Greci, costruirono i templi negli spazi pubblici delle loro città, rappresentati dai fori (Foro Romano): il tempio era quindi un edificio inserito nella vita quotidiana del cittadino romano.

La maestria costruttiva dei Romani raggiunse l’apogeo nella realizzazione del Pantheon: edificio unico nella sua forma, ottenuta dall’accostamento di un pronao a una cella cilindrica, coperta da un’enorme cupola in calcestruzzo del diametro di 23 metri. Il Pantheon, realizzato sotto l’imperatore Adriano, presenta una semplice ma efficace proporzione: il diametro della cupola è uguale all’altezza dell’edificio, per cui al suo interno può essere perfettamente inscritta una sfera!

Vedi anche
prònao prònao Spazio tra la cella del tempio e le colonne antistanti e, in alcuni particolari edifici di culto, come i mitrei, la stanza che precede il santuario. Nei templi greci ha in genere profondità uguale o poco maggiore a un intercolunnio, in quelli romani è assai vasto e talvolta quadrato. Per estensione, ... santuario Nelle varie tradizioni religiose, luogo che ha acquistato carattere sacro per la manifestazione o la presenza in esso della divinità, o perché connesso a eventi e fenomeni considerati soprannaturali; nell’antica religione ebraica, la parte più interna e più sacra del tempio, cioè il sancta sanctorum; ... portico Ambiente al pianoterra, del quale almeno un lato è costituito da una teoria di colonne o di pilastri e caratterizzato da aperture a regolare distanza; può essere elemento decorativo nella facciata o nel fianco di palazzi, oppure area di passeggio o di riparo lungo le vie, intorno a cortili, piazze, mercati ... pantheon Tempio o luogo dedicato a tutti gli dei; soprattutto famoso il pantheon di Roma, costruito da Marco Vipsanio Agrippa (v. fig.), che lo dedicò a Marte, Venere e «a tutte le divinità». Per estensione, chiesa o edificio che contiene le tombe di uomini illustri, sia come nome proprio e tradizionale (per ...
Indice
  • 1 Nelle civiltà più antiche
  • 2 Il tempio greco dorico
  • 3 Lo sviluppo nel mondo greco
  • 4 A Roma
Categorie
  • STRUTTURE ARCHITETTONICHE in Archeologia
  • ARCHITETTURA E URBANISTICA in Arti visive
Altri risultati per tempio
  • tempio
    Enciclopedia on line
    Edificio sacro, luogo consacrato al culto di una divinità e concepito per lo più come dimora, permanente o temporanea, della divinità stessa, che vi può essere rappresentata da un’immagine o da un simulacro. Archeologia Il t. classico nasce in Grecia in età arcaica. Nella civiltà cretese-micenea si ...
  • tempio
    Dizionario di Storia (2011)
    Edificio di culto che può essere costruito su qualsiasi spazio consacrato. Si differenzia dal santuario che invece è posto in un luogo che è o è stato teatro di una teofania, anche se sia l’uno che l’altro possono avere funzioni extracultuali economiche (possesso di terre, dipendenza di persone, fornitura ...
  • TEMPIO
    Enciclopedia Italiana (1937)
    (lat. templum) Plinio FRACCARO Giovanni PATRONI Alfred SALMONY Giuseppe RICCIOTTI Antichità classica. - Prima di trattare dei concetti espressi da questa parola latina, accenniamo brevemente al tempio presso i Greci. Sebbene atti di culto potessero compiersi dovunque, i Greci considerarono sempre ...
Vocabolario
tèmpio
tempio tèmpio (ant. tèmplo) s. m. [dal lat. templum, da una radice affine al gr. τέμενος «recinto sacro», τέμνω «tagliare»: v. oltre] (pl. tèmpî o più spesso tèmpli, che evita l’ambiguità con tempi plur. di tempo). – 1. Edificio sacro,...
tempière
tempiere tempière s. m. [dal fr. ant. templier, der. di temple «tempio»], ant. – Templare, cavaliere dell’ordine dei Templari.
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