Sudore
Il sudore è un liquido acquoso e incolore, di sapore salato; esso è secreto, in quantità media di 500-800 ml al giorno, dalle ghiandole sudoripare che, disseminate praticamente in tutti i distretti cutanei, lo riversano sulla superficie della cute. La secrezione è avviata da uno stimolo nervoso in risposta all'aumento della temperatura corporea; l'evaporazione del sudore serve, infatti, al raffreddamento del corpo. Il sudore può, almeno in parte, coadiuvare anche la funzione renale, perché consente di eliminare una certa quantità di urea e di metaboliti. Un altro suo importante compito è di inumidire le superfici sottoposte ad attrito, come quelle delle palme delle mani o delle piante dei piedi, impedendo lo sfaldarsi dello strato corneo, migliorando la presa e acuendo la sensibilità tattile.
1. Anatomofisiologia
di Rosadele Cicchetti
Il sudore è composto prevalentemente da acqua (99,1% circa), nella quale sono disciolte sostanze organiche (urea, acido urico, creatinina, acido piruvico, acido lattico ecc.: 0,2% circa complessivamente) e inorganiche (cloruro di sodio, solfati, fosfati ecc.: 0,7% circa complessivamente). Con il sudore possono essere eliminate alcune sostanze farmacologicamente attive (acido salicilico, fenolo, antipirina, morfina ecc.) o tossiche (nicotina ecc.). Perlopiù è leggermente acido; il suo odore varia nei diversi distretti cutanei di uno stesso soggetto ed, entro certi limiti, da individuo a individuo. Le ghiandole sudoripare (v. ghiandola) sono piccole e si trovano nello strato più profondo del corion dermico o in quello più superficiale dell'ipoderma. Si distinguono in eccrine e apocrine. Le ghiandole sudoripare eccrine sono ghiandole merocrine (rilasciano cioè il loro secreto per esocitosi attraverso la membrana cellulare, senza danno per la cellula) e secernono il sudore in modo pressoché continuo; sono ghiandole tubulari, a gomitolo: il dotto escretore ha decorso tortuoso e si apre all'esterno mediante un piccolo poro localizzato in corrispondenza delle creste cutanee; il glomerulo appare riccamente vascolarizzato ed è innervato da fibre appartenenti al sistema ortosimpatico. Le ghiandole sudoripare apocrine (che presentano accumulo del secreto nella porzione apicale ed esocitosi con trascinamento di una parte del protoplasma fuori dalla cellula) sono un gruppo limitato, che viene identificato in alcuni distretti corporei (ascelle, inguine, areola mammaria, scroto, perineo, grandi labbra, monte di Venere); sono più rappresentate nel sesso femminile e hanno un secreto intenso e fortemente odoroso, soprattutto dopo eccitazione dello stimolo simpatico. In rapporto alla quantità di sudore secreto, si parla di perspiratio insensibilis per indicare la traspirazione che avviene continuamente, anche quando la cute appare asciutta, e di perspiratio sensibilis, quando il sudore secreto in quantità abbondante dà luogo a un velo umido, o addirittura a gocce, sulla superficie cutanea. La sudorazione rappresenta uno dei meccanismi fondamentali della termoregolazione: infatti il sudore evaporando assorbe una considerevole quantità di calore (2430 kJ/l) e induce pertanto un notevole raffreddamento della superficie corporea. La sudorazione è regolata da meccanismi diversi: accanto alle condizioni locali della circolazione (l'ipertermia provoca un aumento della sudorazione) e agli stimoli che agiscono direttamente sulla cute dall'esterno (calore), è importante l'innervazione neurovegetativa che è sotto il controllo dei centri ipotalamici della termoregolazione. La secrezione può essere anche determinata da stimoli di origine mesencefalica, in rapporto a fenomeni emotivi (sudore freddo).
2. Filogenesi
di Rosadele Cicchetti
I Rettili, anche se sono stati i primi animali veramente terrestri, dopo gli Anfibi che avevano compiuto un primo passo verso le terre emerse, tornando però alle acque per riprodursi, presentano ancora una limitante incapacità di regolare la temperatura corporea. Così come nei Pesci e negli Anfibi, anche nei Rettili, infatti, la temperatura interna tende a variare in rapporto con quella esterna e ciò riduce il numero di ambienti climatici in cui queste specie possono vivere; al freddo essi diventano torpidi, fino al letargo. Con i Mammiferi e gli Uccelli si è sviluppata una struttura corporea più adatta alla vita sulla Terra, in grado tra l'altro di provvedere alla termoregolazione, grazie alla presenza di polmoni meno rudimentali, capaci di assorbire le grandi quantità di ossigeno necessario per un metabolismo più efficiente. Nei Mammiferi, che devono proprio all'omeotermia il loro successo evolutivo (v. mammifero), compaiono anche nuove strutture tegumentarie, come i peli, con funzione termoregolatoria e isolante, e le ghiandole secernenti il sudore, che evaporando raffredda il corpo e regola la temperatura corporea. La distribuzione delle ghiandole sudoripare è molto varia nei Mammiferi. Gli animali del deserto, che non hanno a disposizione grandi quantità di acqua, hanno sviluppato meccanismi fisiologici e comportamentali che consentono loro di risparmiarla: non sudano e per mantenersi freschi si riparano di giorno in tane profonde. Anche nei Carnivori le ghiandole sudoripare sono in genere molto ridotte: come sostituto del sudore il cane provoca, ansimando, l'evaporazione della saliva che bagna la lingua oppure sparge saliva sul pelo; le ghiandole sudoripare dei Canidi, con scarso prodotto, non hanno funzione nota, ma potrebbero contribuire con secreti di odore particolare al riconoscimento di specie o all'attrazione sessuale. Negli animali che si arrampicano si osserva un notevole sviluppo delle ghiandole sudoripare presenti sulla palma della mano e sulla pianta del piede: la loro presenza è molto probabilmente di grande aiuto nella presa. Nei Mammiferi con pelliccia molto fitta, le ghiandole sudoripare sono in genere localizzate nelle regioni glabre della pelle. Un'abbondante sudorazione sarebbe infatti dannosa in un animale ricoperto di pelliccia, in quanto i peli imbevuti di sudore formerebbero una coltre umida che, al calare della temperatura, potrebbe gelare. Nelle scimmie le ghiandole sudoripare sono presenti anche nelle regioni coperte di peli, ma la sudorazione è comunque inferiore a quella dell'uomo. Nell'uomo, la copiosa produzione di sudore rappresenta un notevole esempio di adattamento: il sudore gli fornisce un ottimo sistema di raffreddamento che compensa la mancanza di una peluria isolante. Le ghiandole sudoripare della pelle umana sono piccole, secernono una soluzione acquosa diluita e sono, come si è detto, in maggioranza merocrine. In molti altri Mammiferi le ghiandole sono più grandi, spesso associate ai follicoli piliferi, e apocrine; producono un secreto denso, lattiginoso e odoroso: il cavallo, per es., sottoposto a sforzi muscolari, suda molto e il suo sudore, contenente albumine, è appunto di aspetto lattiginoso biancastro. Poiché le ghiandole merocrine predominano nei Primati più evoluti, alcuni autori ritengono che questo tipo di ghiandola abbia origini più recenti. Tuttavia, il più antico fra tutti i Mammiferi, l'ornitorinco, ha ghiandole merocrine ben sviluppate: è quindi impossibile stabilire con certezza se vi sia una differenza temporale nello sviluppo dei due tipi di ghiandole. Forse inizialmente anche l'uomo possedeva un numero elevato di ghiandole apocrine, che potrebbe avere perso insieme ai peli, con i cui follicoli esse sono generalmente associate, mantenendole soltanto in poche zone (ascelle, pube ecc.); il loro secreto, provocato da uno sforzo o da uno stimolo sessuale, svolgerebbe un ruolo di attrazione sessuale.
3. Ontogenesi
di Rosadele Cicchetti
Nel corso del 3° e 4° mese di gestazione, piccole aree di epidermide vanno incontro a rapide divisioni e formano cordoni cellulari che crescono nello spessore del derma, circondati da cellule mesenchimali. Da queste strutture originano i follicoli piliferi, le ghiandole sebacee (v. sebo) e le ghiandole sudoripare. A 5 mesi, la ghiandola sudoripara origina come una colonna epiteliale che progressivamente si allunga, si ripiega a gomitolo e forma un lume centrale. Alla nascita i dotti di queste ghiandole trasportano sulla superficie cutanea le loro secrezioni.
4. Patologia
(Red.)
Le alterazioni della sudorazione possono essere quantitative o qualitative: tra le prime figurano l'iperidrosi, che può essere generale (collegata perlopiù con altri processi morbosi, per es. la tubercolosi) o localizzata in alcuni distretti cutanei (di solito mani e piedi), e l'anidrosi, che può essere funzionale (turbe del sistema nervoso vegetativo) o anatomica (agenesia o distruzione delle ghiandole sudoripare). Tra le alterazioni qualitative importanti figurano le bromidrosi (sudore fetido), le cromidrosi (eliminazione di sostanze colorate: sali di ferro, di iodio ecc.) e infine le osmidrosi (sudorazione con odore più penetrante e diverso dal normale).
bibliografia
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