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stoicismo

di Margherita Zizi - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
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stoicismo

Margherita Zizi

Vivere secondo ragione

La scuola filosofica stoica fu fondata da Zenone di Cizio all’incirca nel 300 a.C. e rifiorì in età romana. L’etica stoica esalta la serena accettazione del destino in quanto espressione di un ordine razionale del mondo in cui tutto, anche il male, ha una giustificazione: per questo il termine stoicismo è diventato sinonimo di fermezza e impassibilità nell’affrontare il dolore e le avversità

Lògos, ciclo cosmico e destino

Lo stoicismo deriva il suo nome dal portico dipinto (in greco stoà poikìle) di Atene in cui si riunivano i seguaci della scuola fondata da Zenone di Cizio intorno al 300 a.C. Lo stoicismo si sviluppò nell’arco di cinque secoli e viene suddiviso in tre periodi: l’antica stoà (dal 3° secolo a.C. fino al 1° secolo d.C.) – i cui principali esponenti furono Cleante e Crisippo –, la media stoà (2° e 1° secolo a.C.) e l’ultima stoà o stoicismo latino (dal 1° al 3° secolo d.C.), di cui Seneca, Epitteto e l’imperatore Marco Aurelio sono i principali rappresentanti.

Alla base di tutta la filosofia stoica vi è l’idea del Lògos quale principio razionale e divino che governa il Cosmo e tutto l’accadere (ragione). Il Lògos non è al di là o al di sopra del mondo, ma è inseparabile da esso: Dio e natura sono un’unica cosa, e quindi la filosofia stoica è una forma di panteismo.

Il Lògos pervade e anima tutto con il suo soffio vitale (pnèuma), identificato con il fuoco. Tutto ciò che esiste ha origine dal fuoco e tutto vi ritorna: alla fine di un lungo periodo, il cosiddetto grande anno, ha luogo una conflagrazione universale, nella quale il fuoco ha di nuovo il sopravvento. Segue la palingenesi, la rinascita, da cui scaturisce un cosmo identico al precedente, destinato anch’esso a perire e a rinascere in un ciclo che si ripete in eterno.

Nel cosmo governato dal Lògos non c’è posto per il caso. Tutto ciò che è non poteva essere altrimenti, e ciò che sarà è già compreso in modo necessario nell’ordine del tutto. Ogni evento è quindi inserito in una catena causale che lo determina con assoluta necessità: a questa legge causale gli stoici danno il nome di fato o destino. Poiché il mondo nel suo ordine necessario è identico alla ragione divina, non può che essere perfetto: ogni cosa ha un fine e una destinazione precisa che realizzano l’armonia del tutto. Gli stoici non negano l’esistenza del male, ma lo considerano il complemento necessario del bene: come non si capirebbe che cosa è la luce se non vi fosse anche l’ombra, così non si capirebbe che cosa è il bene se non vi fosse anche il male.

Oltre le passioni

Alla base dell’etica stoica vi è il concetto di dovere, inteso come azione conforme all’ordine razionale del mondo: vivere secondo natura significa comprendere e accettare tale ordine. L’ostacolo verso una piena armonia con la natura, e quindi con la ragione, è costituito dalle passioni, che non ci fanno riconoscere ciò che è buono e utile e ci impediscono di realizzare la nostra natura di esseri razionali. Gli stoici propugnano quindi l’apatia, ovvero l’assenza di passione, grazie alla quale si può raggiungere la libertà, cioè la piena indipendenza di fronte a ogni evento. L’ordine razionale del mondo dirige anche la vita della comunità attraverso la legge naturale, le cui norme sono dettate dalla ragione universale e sono quindi superiori alle leggi dei diversi popoli. Il saggio, che si conforma a questa legge naturale, è cosmopolita, cioè cittadino del mondo.

La scienza dei discorsi

Furono gli stoici a coniare il termine logica per indicare la «scienza dei discorsi» (lektà), e la loro dottrina anticipò molte teorie della logica moderna. Secondo gli stoici, conosciamo la realtà esterna attraverso le rappresentazioni, veicolate dai sensi, che gli oggetti imprimono nella nostra mente.

Vere, cioè corrispondenti agli oggetti esterni, sono le rappresentazioni alle quali diamo il nostro assenso in quanto si impongono con la forza dell’evidenza. Il linguaggio è l’espressione linguistica di queste rappresentazioni mentali.

Anticipando di molti secoli la filosofia del linguaggio e la semiologia contemporanee, gli stoici elaborano una teoria del rapporto tra linguaggio, pensiero e realtà imperniata sulla distinzione tra le cose – «ciò che è» – l’insieme di suoni o dei segni scritti –, «ciò che significa», oggi diremmo significanti –, e il significato, attraverso il quale riferiamo le parole alle cose. Oggetto della logica sono proprio i significati: non cose, ma enunciati sulle cose.

Vedi anche
Zenóne di Cizio Zenóne di Cizio. - Filosofo greco (n. 336-35 - m. 264-63 a. Zenone di Cizio), fondatore della scuola stoica. Figlio di un mercante di Cizio (nell'isola di Cipro), esercitò inizialmente la professione paterna: ma, costretto da un naufragio a fermarsi ad Atene, vi divenne scolaro del cinico Cratete di ... Lucio Anneo Sèneca Sèneca, Lucio Anneo (lat. Lucius Annaeus Seneca). - Filosofo e scrittore latino (n. Cordova 4 a. C. - m. 65 d. C.). Figlio di Seneca il Retore, compì i suoi studî a Roma, con Papirio Fabiano, retore e filosofo stoico, lo stoico Attalo, il cinico Demetrio e il neopitagorico Sozione. Giovane, si recò in ... Crisippo ‹-ʃ-› (gr. Xρύσιππος, lat Chrysippus). - Filosofo stoico (Soli o Tarso in Cilicia verso il 280 a. Crisippo - Atene intorno al 205 a. Crisippo); successore di Cleante nello scolarcato della Stoa, diede quella fondamentale sistemazione delle dottrine stoiche, che gli meritò il titolo di "secondo fondatore" ... Cleante di Asso Filosofo stoico (n. Asso, nella Troade, 331/30 a. Cleante di Asso - m. 232/31 circa); discepolo di Zenone, gli successe nello scolarcato. Dai pochi frammenti e dai titoli di opere (una cinquantina) che ci restano, il suo pensiero pare si differenzî da quello del suo maestro nell'accentuazione del carattere ...
Categorie
  • DOTTRINE TEORIE E CONCETTI in Filosofia
Altri risultati per stoicismo
  • stoicismo
    Enciclopedia on line
    Nella storia del pensiero antico, la dottrina e la tradizione che si collega a Zenone di Cizio e alla sua scuola, così chiamata perché Zenone e i suoi successori usavano adunarsi nella Stoà Poikìle. Periodizzazione Storicamente nella scuola stoica si possono distinguere tre grandi periodi. Il primo, ...
  • stoicismo
    Dizionario di filosofia (2009)
    Nella storia del pensiero antico, la dottrina e la tradizione che si collega a Zenone di Cizio e alla sua scuola (per l’origine del nome, ➔ stoa). La scuola stoica ebbe grande importanza nel mondo romano, dove l’etica da essa elaborata, esaltando la libertà e la dignità dell’individuo, portò alla creazione ...
  • Stoici
    Enciclopedia Dantesca (1970)
    Gérard Verbeke La conoscenza che D. ha della scuola stoica non è né molto vasta né abbastanza precisa. Molti pensatori importanti di questa scuola non sono neppure menzionati; è il caso di Cleante, il successore di Zenone alla direzione della scuola e conosciuto soprattutto per il suo Inno a Zeus. ...
  • STOICISMO
    Enciclopedia Italiana (1936)
    Guido CALOGERO . Termine designante, nella storia del pensiero antico, una dottrina e una tradizione fra le più importanti. Etimologicamente esso deriva dal greco στοά "portico" giacché sotto l'ateniese Στοὰ ποικίλη, cioè sotto il "Portico adorno" delle pitture di Polignoto, cominciò a insegnare, ...
Vocabolario
stoicismo
stoicismo s. m. [der. di stoico]. – 1. Dottrina e scuola filosofica fondata in Atene nel 3° sec. a. C. da Zenone di Cizio, sistematizzata da Crisippo di Soli e comprendente tre grandi periodi: s. antico o antica stoa (3°-2° sec. a. C.),...
stòico
stoico stòico agg. e s. m. [dal lat. stoĭcus, adattam. del gr. στωϊκός «che appartiene alla filosofia della Stoa»] (pl. m. -ci). – 1. Dello stoicismo, relativo o appartenente alla scuola filosofica fondata da Zenone di Cizio (per l’origine...
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