Stato sociale
Il termine S.s. indica un insieme di attività, prevalentemente ma non esclusivamente pubbliche, dirette a fornire sostegno a chi si trova in stato di bisogno e assicurazione e copertura contro determinati rischi e necessità. Lo S.s. moderno ha origine in Gran Bretagna, prima della Rivoluzione industriale, e ha raggiunto la sua fase di massimo sviluppo a partire dal secondo dopoguerra. Oggi, in tutti i Paesi industrializzati di mercato, esso ha assunto contenuti simili e copre la quasi totalità della popolazione, mentre permangono differenze nei modelli organizzativi e amministrativi. In alcuni Paesi prevale la tendenza a unificare i diversi schemi in una gestione unitaria, mentre in altri, tra cui l’Italia, opera una molteplicità di istituzioni e gestioni autonome per le diverse tipologie di intervento e categorie occupazionali e professionali. Gli interventi della sicurezza sociale si distinguono nelle due tipologie dell’assistenza e della sicurezza sociale vera e propria. L’assistenza riguarda gli Stati di bisogno dovuti a invalidità, povertà e altre tipologie di esclusione sociale, mentre la sicurezza sociale riguarda situazioni che comportano diminuzioni di reddito o necessità di spesa dovute al verificarsi di certi eventi rischiosi, o a determinate altre cause, alle quali la sensibilità collettiva attribuisce una particolare rilevanza sociale: malattia, vecchiaia, superstiti, famiglia e figli, disoccupazione, abitazione. I benefici comprendono trasferimenti in denaro (a destinazione libera) e in natura. La forma più diffusa di finanziamento è quella contributiva, in cui il pagamento dei contributi da parte del beneficiario è condizione necessaria per aver titolo a ricevere i benefici; a essa si affiancano quella fiscale vincolata, quella fiscale generale, e la generosità privata.
Si veda anche Welfare state, Stato del benessere