Sirte Nome, fin dall’antichità classica, di due insenature della costa settentrionale dell’Africa, fra 10° e 20° long. E. La più occidentale e la meno estesa è la Piccola S. (Syrtis Minor), detta anche Golfo di Gabès (dalla città omonima che occupa il fondo della concavità), con coste basse e sabbiose e una profondità di 50 m circa. La Grande S. (Syrtis Maior), la S. per antonomasia, denominata anche Golfo di Sidra, ha uno sviluppo costiero di 760 km tra Misurata e Bengasi e una profondità massima di 1000 m ed è caratterizzata da scogli e secche, che ne rendono pericolosa la navigazione.
Sulla costa della Grande S. è situata la città libica di Sirte (arabo Surt; 135.451 ab. nel 2009), capoluogo della municipalità di Surt (77.660 km2 con 193.720 ab. nel 2006). Denominata anche Gasr Zaafràn, per la coltura, un tempo molto estesa, dello zafferano, è il centro principale della Sirtica, regione costiera che si estende dal Golfo della Grande S. a N alle alture del Gebel e ai monti Harugi a S. Bagnata da scarsissime piogge e solcata da lunghi uidian sempre asciutti, è zona stepposa nella fascia costiera e desertica in quella interna; costituisce una delle principali regioni petrolifere del mondo. È attraversata dagli oleodotti che uniscono pozzi petroliferi ai porti di imbarco: Zelṭen e Raguba con Marsa Brega, Ḥofra e Ora con il terminale di Ras Lanuf Importante anche l’estrazione del sale.