Fisico e chimico scozzese (Kincardine-on-Forth, Scozia, 1842 - Londra 1923). La sua fama è legata soprattutto alle ricerche sui fenomeni che si manifestano alle basse temperature, ma diede contributi rilevanti anche alla chimica organica (idrocarburi aromatici) e inorganica (reazioni tra gas ad alta temperatura, uso di metodi spettroscopici nello studio della dissociazione gassosa). Inventò i recipienti termoisolanti, detti "vasi di D."
Compì i suoi studî all'univ. di Edimburgo dopo aver lavorato da giovane in una fabbrica di violini. Prof. di scienze all'univ. di Cambridge (1875) e alla Royal Institution di Londra (1887). Fu socio straniero dei Lincei (1909). Nel 1887 la pubblicazione dei risultati di L. P. Cailletet e R. Pictet sulla liquefazione dei gas permanenti lo indusse a iniziare ricerche sulle basse e bassissime temperature. Nel 1884 riuscì a preparare notevoli quantità di aria e ossigeno liquidi e a determinare la temperatura critica di molti gas; nel 1893 ottenne l'aria allo stato solido; nel 1904, per ebollizione dell'idrogeno liquido nel vuoto, realizzò una temperatura di -260 ºC e ottenne una parte di idrogeno allo stato solido. Più ancora che la liquefazione dei gas, le sue ricerche ebbero lo scopo di realizzare temperature prossime allo zero assoluto, alle quali egli intuì che dovessero realizzarsi importanti fenomeni, ciò che ricerche successive hanno confermato. Il D. iniziò studî, poi interrotti e in parte inediti, sui calori specifici a bassa temperatura. A lui sono pure dovuti i recipienti termoisolanti che portano il suo nome (vasi di D., o semplicemente dewar, come s. m.), destinati principalmente alla conservazione dei gas liquefatti, costituiti da un recipiente di vetro a due pareti argentate internamente e tra le quali è fatto il vuoto, così da impedire trasmissione di calore attraverso di esse.