Antropologo ed etnologo britannico (Camberwell 1832 - Oxford 1917). Insieme allo statunitense L. H. Morgan è considerato il fondatore dell'antropologia moderna. Nell'opera Primitive culture (1871), vero fondamento teorico dell'antropologia evoluzionista, T. elaborò la prima definizione scientifica della nozione di cultura. T. inaugurò, inoltre, il campo della comparazione interculturale, prendendo in considerazione sia evoluzioni parallele e indipendenti, sia la diffusione di complessi di tratti culturali.
Compiuti gli studi in una scuola di quaccheri (tali erano i genitori) a 16 anni si occupò nella fonderia di metalli paterna dove si era occupato anche il fratello Alfred, geologo. Ma nel 1855 per ragioni di salute fu costretto a viaggiare; all'Avana conobbe l'etnologo H. Christy che seguì al Messico, dove si dedicò sotto la sua guida a studi di archeologia ed etnografia. Dopo aver lavorato al Museo Pitt-Rivers di Londra, fu il primo titolare di una cattedra di antropologia in Gran Bretagna (Oxford, 1896). La sua opera ebbe enorme popolarità e ne fece uno dei protagonisti della vita intellettuale britannica; anche per questo fu nominato baronetto nel 1912.
In Primitive culture, T. propose tre stadi dell'evoluzione sociale che intese come stadi evolutivi della religione, dall'animismo al politeismo e infine al monoteismo. Formulò anche il concetto di cultura in senso etnografico quale insieme di "conoscenze, credenze, arte, morale, diritto, costumi e qualsiasi altro prodotto e modo di vivere propri dell'uomo che vive in società". Con il saggio On the method of investigating the development of institutions (1889) T. inaugurò e fondò teoricamente il metodo comparativo in antropologia. All'interno dell'evoluzionismo sociale, l'opera di T. si caratterizza per la centralità da lui attribuita alla dimensione culturale della storia evolutiva delle società umane, differenziandosi in questo da studiosi come L. H. Morgan o H. Spencer, che privilegiarono invece l'evoluzione delle forme di organizzazione sociale.