sindrome In medicina, termine che indica un complesso più o meno caratteristico di sintomi, senza però un preciso riferimento alle sue cause e al meccanismo di comparsa, e che può quindi essere espressione di una determinata malattia o di malattie di natura completamente diversa; è per lo più seguito da opportune specificazioni che orientano sulla sede, natura, sul carattere o sulla causa dei disturbi (per es., s. vertiginosa, s. premestruale, s. da schiacciamento). S. eponime sono quelle contrassegnate dal nome dell’autore che le ha descritte (per es., s. di Bernard-Horner; s. di Down ecc.). S. dell’uomo rigido Rara affezione del sistema nervoso centrale di origine autoimmunitaria, caratterizzata da rigidità associata a spasmi dolorosi della muscolatura assiale e degli arti. Inizia generalmente nell’età adulta con una rigidità che si estende progressivamente dal tronco e dagli arti inferiori a tutto il corpo, rendendo difficoltoso qualsiasi movimento, e si riduce durante il sonno. Essa evolve lentamente con spasmi muscolari dolorosi a insorgenza spontanea o scatenata da stimoli vari. Nel decorso della s. la complicanza più temibile è la possibile estensione della rigidità alla muscolatura respiratoria, causa di pericolose crisi di apnea. I progressi delle conoscenze sulla patogenesi della s. hanno portato all’impiego nella terapia di mezzi immunosoppressivi (cortisonici).
Per la sindrome da immunodeficienza acquisita ➔ AIDS.