Moscovici, Serge. – Psicologo e sociologo romeno naturalizzato francese (n. Brăila, Romania, 1925 - m. 2014). Colpito in Romania dalle persecuzioni antisemite, dal 1948 si trasferì in Francia, dove concluse gli studi in psicologia conseguendo il dottorato alla Sorbona. Directeur d'études (dal 1964) all'École pratique des hautes études, vi istituì la cattedra e il laboratorio di Psicologia sociale. Prof. (1980-95) alla New School for Social research di New York, fu il primo presidente dell'Association européenne de Psicologie sociale expérimentale. Voce di primo piano nell’ambito della psicologia sociale europea ha posto al centro della propria riflessione le relazioni tra la natura e le società umane e all’interno di queste ha focalizzato in partic. l'analisi dell'influenza delle minoranze; così come il legame tra l'individuale e il collettivo, tra il soggetto e il sistema. Dei suoi scritti si segnalano: La psychanalyse, son image et son public (1961; 19762); Reconversion industrielle et changements sociaux (1961); Essai sur l’histoire humaine de la nature (1968; 19772); La société contre nature (1972); Hommes domestiques et homme sauvage (1974); Social influence and social change (1976; trad. it. Psicologia delle minoranze attive, 1981); L’Âge des foules (1981); La machine à faire des dieux: sociologie et psicologie (1988); Chronique des années égarées: récit autobiographique (1997); Social representations (2000); De la nature. Pour penser l’écologie (2002); The making of modern social psychology: the hidden story of how an international social science was created (con I. Markova, 2006). Per gli apporti dati alla psicologia sociale, soprattutto per le sue teorie sulla rappresentazione sociale, sull’influenza sociale e sulle scelte collettive, e per aver creato una tradizione europea della disciplina è stato insignito nel 2003 del premio Balzan, cui ha fatto seguito nel 2010 il conferimento del premio Nonino.