seppia Nome comune dei Molluschi Cefalopodi Coleoidei Sepioidei Sepidi del genere Sepia diffuso lungo le coste mediterranee, atlantiche e dei mari del Nord, su fondi arenosi e fangosi, fino a profondità di oltre 100 m. Oltre a Sepia officinalis (v. fig.) sono comuni Sepia elegans, Sepia orbignyiana, Sepia rex. Le s. hanno corpo ovoide, depresso, lateralmente al quale si collocano 2 pinne, 8 braccia brevi e 2 tentacoli più lunghi e retraibili. Il colore varia, per opera dei cromatofori, dal giallo al bruno, al verde. Caratteristica è la conchiglia interna calcarea, a margini taglienti, biconvessa, detta osso di s., o sepion, o sepiostario, costituita dall’80-85% di carbonato di calcio, da fosfati, da sostanza gelatinosa e da acqua, e utilizzata dal mollusco per regolare, attraverso il volume del gas racchiuso nelle camere, la spinta di Archimede. La ghiandola del nero produce una secrezione ricca di granuli di melanina e si versa in un serbatoio (tasca del nero) che permette alla s., quando è molestata, di avvolgersi in una densa nube che la nasconde; fornisce una sostanza colorante (detta anch’essa s.) che un tempo entrava nella composizione dell’inchiostro di china. Le uova (uva di mare) sono nere, deposte a gruppi sui corpi sommersi. Molto apprezzate, sono attivamente pescate.