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SEMIEN

di Attilio Mori - Enciclopedia Italiana (1936)
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SEMIEN (A. T., 116-117)

Attilio Mori

Regione dell'Etiopia, nell'Amhara settentrionale, che rappresenta il nucleo più elevato dell'altipiano ed ha un'estensione di circa 6000 kmq., ed è limitata a nord e a est dal corso del fiume Takkazé e rispettivamente a sud e a ovest dai suoi affluenti Balagas e Dequiquó. La sua altitudine media può valutarsi a circa 3000 m., mentre nel centro sorgono le vette più elevate, caratteristiche per le loro forme a torrioni quali il Ras Dascian, considerata come la sommità, di cui A. T. D'Abbadie determinò un'altitudine di 4685 m., di poco inferiore a quella del Monte Bianco, e così il Buahit (4510 m.), l'Abba Yared (4483). Le cime di questi monti si ricoprono di neve nella stagione invernale; non pare tuttavia che vi si trovino né ghiacciai né nevi permanenti. Il freddo vi è peraltro assai crudo (onde il nome di Semien, che vuol dire paese del freddo) e da quanto riferisce il D'Abbadie nel 1848 trecento persone ne sarebbero perite. Le pendici esterne di questo cospicuo baluardo montano sono solcate da numerosi torrenti interrotti da frequenti e considerevoli cascate che riversano le loro acque tutte nel Takkazé. Al pari di tutto il nucleo principale dell'altipiano la zona centrale del Semien risulta costituita da rocce eruttive, più generalmente espandimenti basaltici, mentre al margine affiorano le arenarie dette di Adigrat e verso il solco del Takkazé i terreni metamorfici. Secondo la diversa altitudine il territorio si ricopre di coltivazioni di cereali o di pascoli che alimentano un ricco bestiame. Numerosi villaggi sono disseminati nella regione, abitata da Amhara; taluni dei maggiori sono feudi di monasteri; uno dei principali è Debarek sulla via carovaniera Gondar-Adua, villaggio, secondo riferisce M. Rava, di una settantina di case e mercato assai frequentato. La provincia fu occupata dall'esercito italiano nella primavera 1936 dopo la battaglia del Lago Ascianghi e l'occupazione di Gondar.

Vedi anche
Taitù Taitù (amarico Ṭāytu, propr. "il sole"). - Moglie (n. 1856 circa - m. Addis Abeba 1914) di Menelik II, re d'Etiopia, da lui sposata nell'aprile 1883. Discendente di una famiglia feudale del Semien, prima dell'unione con Menelik aveva già contratto altri quattro matrimonî. Ebbe una certa influenza sulla ... Africa Orientale Italiana Nome con il quale venne designato nel 1936 il complesso dei territori costituito dai possedimenti coloniali italiani della Somalia, della Colo­nia eritrea e dell’Impero etiopico. Retta da un governatore generale, con titolo di viceré, era ripartita nei governi dell’Amhara (con capoluogo Gondar), dei ... Etiopia Stato dell’Africa orientale. Confina a N con l’Eritrea, a E con la Somalia e la Repubblica di Gibuti, a S con il Kenya, a O con il Sud Sudan. 1. Caratteristiche fisiche Il paese, tipicamente di montagna, può essere sommariamente ripartito in tre grandi regioni morfologiche: l’Acrocoro Etiopico propriamente ... agricoltura L’arte e la pratica di coltivare il suolo allo scopo di ottenerne prodotti utili all’alimentazione dell’uomo e degli animali e materie prime indispensabili per numerose industrie (cotone, lino, semi oleosi ecc.). In senso lato include anche l’allevamento del bestiame e la silvicoltura. Nello studio dell’agricoltura ...
Tag
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  • GHIACCIAI
  • ARENARIE
  • ETIOPIA
  • ADIGRAT
Vocabolario
falascià
falascia falascià s. m. e f. e agg. [etiopico falāšā, prob. «emigrato», der. del ge῾ez falasa «emigrare»]. – Appartenente o relativo ai Falascià, popolazioni cuscitiche dell’Etiopia settentrionale, di religione ebraica ma con caratteristiche...
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