Scholia sinaitica Opera della giurisprudenza romana postclassica, ormai fortemente influenzata, nella parte orientale dell’impero, dall’apporto della cultura greca. Redatti in lingua greca, gli scoli (detti sinaitici perché rinvenuti in un monastero del Monte Sinai, e pubblicati nel 1880), frutto forse del lavorio interpretativo della scuola di diritto di Berito, commentavano principalmente l’opera ad Sabinum del giurista classico Ulpiano, avvalendosi degli spunti tratti sia da altri scritti dello stesso Ulpiano sia dalle costituzioni imperiali contenute nei codici Gregoriano, Ermogeniano e Teodosiano. Si collocano quindi in un’epoca successiva a quest’ultimo (438 d.C.), anche se anteriore alla compilazione giustinianea. Non mancano tuttavia, in dottrina, tendenze a farli risalire a un’età più recente, posteriore al Corpus iuris giustinianeo.